Parchi per la Salute, la nuova generazione del verde

I Parchi per la Salute sono progetto integrante del Libro Bianco del Verde, promosso dal comitato tecnico scientifico di Kèpos Libro Bianco del Verde Aps una associazione nata grazie all’idea di diversi imprenditori associati a Confagricoltura e Assoverde. Questo nuovo ente del terzo settore ha saputo sin da subito coinvolgere ingegneri, architetti, medici, psicologi, paesaggisti, agronomi, e imprenditori che hanno guardato oltre il semplice profitto mettendo a disposizione di tutti il loro know-how e la loro professionalità. Partendo da questo impegno si è recentemente concluso il primo step per la definizione normativa dei Criteri per la certificazione dei Parchi per la Salute.

Una nuova generazione di infrastrutture verdi, in grado di offrire un elevato livello di benessere psico-fisico che si rivolge ad anziani, famiglie con bambini e animali d’affezione, persone con disabilità e sportivi. Il Parco della Salute sarà una infrastruttura urbana di quartiere, di facile accessibilità, priva di ostacoli al suo ingresso e nei suoi percorsi, senza dislivelli e costruita con materiali che, una volta usurati, non diventino essi stessi un ostacolo. Questi parchi sono stati pensati, nella loro ideazione e progettazione, per essere un modello replicabile sul territorio nazionale, con ampi spazi per il pensiero, la meditazione, il silenzio, e con una dimensione di almeno due ettari per lasciare scorrere la mente e diventare occasione di benessere per tutti. Un luogo ove ampiezza e silenziosità saranno accompagnate da una gradevole luminosità degli elementi, dei giochi e degli arredi, con sapiente uso dei colori.

Altro requisito definito Comitato Tecnico Scientifico di Kèpos – Libro Bianco del Verde è la raggiungibilità in un tempo ragionevole: un Parco troppo lontano fa sì che i fattori esogeni del percorso influiscano sul benessere fisico e mentale. Come la percezione di fenomeni di insicurezza generale è un fattore che mina alla base il benessere psico-fisico. Ecco allora la necessità che nei Parchi della Salute sia garantita la “sicurezza a 360°” nelle sue diverse accezioni. La sicurezza chimica e ambientale. La sicurezza rispetto ad eventuali rischi di incidente. Ma soprattutto la sicurezza sociale: quando entro in un Parco devo sentirmi al sicuro, protetto. Quali altri elementi devono essere presenti nei Parchi della Salute?

Un Parco della Salute vuole necessariamente essere un Parco per tutti, inclusivo, completamente accessibile, ove sia favorito l’incontro libero tra le persone, ove gli anziani ma anche i giovani possano godere di opportunità di svago, di sport, di incontro e di sviluppo di attività culturali. Uno spazio in cui riconoscere in tutte le sue componenti i principi dell’Ecologia integrale, tanto cara a Papa Francesco, basato sulle Nature-based Solutions dove tutto – varietà arboree e sistema del verde, ma anche arredi, attrezzature, pavimentazioni – contribuiscano al miglioramento delle condizioni ambientali e del benessere psico-fisico.

In un Parco della Salute sarà importante che ci sia un’area Plastic Free, con coperture a prato e terreni boscati dove gli alberi e le erbe saranno preferibilmente anallergiche, spazi accessibili ai cani, con suoli salubri, e soprattutto ove vi sia il divieto assoluto di fumo e di consumo di bevande alcoliche. Ruolo fondamentale rivestono, infine, la manutenzione, o per meglio dire la ‘cura’ – da farsi avvalendosi anche delle capacità di soggetti fragili coinvolti dal network di enti del terzo settore presenti sul territorio, secondo il binomio universalmente riconosciuto lavoro/benessere – così come la comunicazione pre e post intervento per fare conoscere ai cittadini le opportunità ma anche la filosofia di questi Parchi della Salute.

Sarà importante la posa di cartellonistica in/out, insieme ad un adeguato sistema di divulgazione sui social network, tramite conferenze stampa, convegni, campagne di monitoraggio. Se è ormai chiaro come l’idea di Parco della Salute porta con sé numerosissimi aspetti positivi e benefici, come stimolare le amministrazioni pubbliche a cogliere questa opportunità e a realizzarli facendone propri i principi? La parola d’ordine non può che essere “consenso”, inteso come riconoscimento della bontà della azione politica da parte dei propri concittadini e dei vari stakeholders esterni. Ecco allora l’idea, mutuata a Plastic Free onlus, di introdurre quattro livelli premiali graduali a testimonianza dell’attenzione della PA verso i propri cittadini: intervento in attuazione diretta del Programma Opere Pubbliche (Bronzo), in un Piano urbanistico di Trasformazione (Argento) o di Rigenerazione (Oro), oppure in un Piano Comunale Organico (Platino).

Così operando il processo di realizzazione dei Parchi per la Salute avrà una riconoscibilità immediata e riconoscibile da tutti, invogliando in questo modo le Pubbliche Amministrazioni ad impegnarsi in questo processo virtuoso. Il prossimo passo, dopo i primi casi pilota di quella che rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale nel modo di pensare i parchi cittadini, potrà essere una ricalibrazione di questo standard messo a disposizione dei comuni per migliorarne gli effetti. Ma l’idea di Kèpos non si ferma ai soli Criteri per la Certificazione: il prossimo obiettivo sarà tradurli in norma urbanistica, capace di essere recepita nella legislazione per il governo del territorio, spingendo le Regioni a garantire linee di finanziamento dedicate per la realizzazione dei Parchi della Salute da parte delle Amministrazioni comunali, i veri attori di questa rivoluzione culturale.

È insomma un modo nuovo di approcciarsi al verde pubblico, coniugando benessere collettivo con una visione multidisciplinare in grado di mettere a sistema professionalità diverse.