Regno Unito, Francia e Germania avrebbero rinunciato momentaneamente all’attivazione del meccanismo di risoluzione delle dispute previsto dall’accordo sul nucleare iraniano del 2015. A dchiararlo è il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Abbas Mousavi, il quale ha riferito l’agenzia iraniana Irna: “Volevano andare in questa direzione, ma sono stati convinti dagli argomenti esposti dall’Iran”. Se avviato, il meccanismo potrebbe portare in ultima istanza al ripristino delle sanzioni Onu contro Teheran. Di fronte a questa eventualità, l’Iran aveva minacciato di ritirarsi anche dal Trattato di non proliferazione nucleare. “I ragionamenti e gli argomenti dell’Iran e la lettera di 14 pagine sulla questione inviata dal ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif”, all’Alto rappresentante Ue, Josep Borell, “li hanno convinti a bloccare per il momento il meccanismo”, ha dichiarato Mousavi.
I PRECEDENTI – Dopo l’uccisione del generale Qassem Soleimani, ucciso lo scorso 3 gennaio a Baghdad in Iraq da un raid americano, la tv iraniana aveva dato notizia che Teheran non rispetterà più alcun limite previsto dall’accordo sul nucleare del 2015. L’emittente aveva citato una dichiarazione dell’amministrazione del presidente Hassan Rohani, secondo cui il Paese non rispetterà più le soglie all’arricchimento, alla quantità di uranio arricchito stoccato, alla ricerca e sviluppo delle sue attività nucleari.
In una Conferenza dopo i botta e risposta tra Usa e Iran, Donald Trump aveva dichiarato in merito all’accordo nucleare del 2015 raggiunto dall’allora amministrazione Obama che “è arrivato il momento per Germania, Francia, Regno Unito, Cina e Russia (i Paesi del 5+1) di prendere atto che l’accordo è finito”. Per ora, invece, questo meccanismo sembrerebbe essere stato frenato da parte del Paese islamico.
