La data che viene celebrata ogni anno in Italia è il 2 giugno 1946. In quel giorno gli italiani furono chiamati alle urne per votare il referendum che determinò il passaggio da una monarchia costituzionale a una repubblica parlamentare. Anche se i risultati furono comunicati solo il 18 giugno, questa data viene ricordata come la nascita della Repubblica italiana. Per la prima volta si votò a suffragio universale: per la prima volta espressero il loro voto anche le donne con più di 21 anni. Per la storia della democrazia italiana è una data fondamentale.
Si tratta inoltre della prima chiamata alle urne dopo quella del 1924, quindi dopo 22 anni di regime fascista. Tutti gli elettori ricevettero due schede: la prima conteneva il quesito sulla scelta tra monarchia e repubblica, mentre la seconda serviva per l’elezione dei deputati che avrebbero poi formato l’Assemblea costituente. Quest’ultimo è l’organo al quale è stato affidato il compito di redigere la Costituzione sulla base dell’esito del referendum.
Il 2 giugno è stato designato subito come la Festa della Repubblica, scegliendo espressamente di celebrare l’anniversario del referendum e non della proclamazione. Salvo però una pausa tra il 1977 e il 1999 a causa della crisi economica, per cui era stata scelta la prima domenica di giugno per non perdere giorni di lavoro.
