“Perché Vienna è stata colpita dagli attentati“, la spiegazione dello studioso

A police officer walks near ambulances at the scene after gunshots were heard, in Vienna, Monday, Nov. 2, 2020. Austrian police say several people have been injured and officers are out in force following gunfire in the capital Vienna. Initial reports that a synagogue was the target of an attack couldn't immediately be confirmed. Austrian news agency APA quoted the country's Interior Ministry saying one attacker has been killed and another could be on the run.(Photo/Ronald Zak)

Qualche timore di un attentato c’era stato, in Austria. Il professor Filippo Vari, docente di diritto costituzionale all’Università Europea di Roma e profondo conoscitore di Vienna, dove abita metà dell’anno, riferisce al Riformista di una serie di minacce e di allarmi rimasti sottotraccia nei giorni scorsi.

“Hanno appena approvato una legge per espellere gli Imam pagati dall’estero”, ci dice. Una legge che evidentemente ha suscitato le ire dei fanatici.

E racconta un dettaglio. “Negli ultimi due giorni ci sono stati problemi con giovani islamici che hanno compiuto atti di vandalismo in due chiese di Vienna, ma senza fare danni ingenti”.

I campanelli d’allarme dunque c’erano, ma probabilmente per la crisi covid sono stati messi, come molte cose di questi tempi, in secondo piano.