Riflessioni riformiste
Piero Sansonetti e Paolo Guzzanti: “Draghi non è un uomo di ferro ma un timido”
“Come è possibile che siamo finiti in mano a Beppe Grillo?“. E’ questa la domanda che fa il direttore del Riformista Piero Sansonetti all’editorialista Paolo Guzzanti nel primo video di chiacchierata tra i due ‘vecchi colleghi‘. “Grillo non è un leader, è l’Italia che l’ha consacrato leader“, risponde con amarezza Paolo Guzzanti.
Sansonetti gli chiede: “Tu dici che il populismo è colpa del popolo?“, Guzzanti risponde: “La stessa democrazia è colpa del popolo“. Poi il direttore del Riformista si lascia ad una considerazione “Questa è l’unica nazione al mondo in cui il leader dei populisti è un comico“. E su Di Maio e Conte: “Non si è mai visto uno come Di Maio ministro e un avvocato che si trovava a passare e l’hanno fatto diventare presidente del consiglio…“.
Guzzanti racconta l’incontro tra Conte e Mattarella: “Arrivò al Quirinale mentre un altro (Cottarelli) andava via con il trolley. Mattarella gli disse che aveva visto il suo curriculum. Curriculum che lo aveva reso odioso al New York Times poiché non tutte le cose che ci aveva messo dentro erano vere“. Sansonetti: “Non sto facendo una battuta, il ministro degli esteri è Di Maio!“, ma Guzzanti replica: “La cosa grave e triste è che ce l’hanno lasciato poiché già lo era. Quando è arrivato Draghi, che non è un uomo di ferro ma è un timido, non ha mandato via Di Maio a fare lo steward allo stadio poiché la democrazia in Italia si basa solo su un oggetto: il pallottoliere“.
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