Ricomincia, dopo tanti tira e molla, la scuola a Napoli. Dopo la falsa partenza del 24 settembre, quando in effetti poco meno di 200 istituti di tutta la provincia hanno riaperto, a causa dei protocolli igienici post-elettorali, cui ha fatto seguito un’allerta maltempo ancora in corso, che ha spinto il Sindaco De Magistris a prorogare ulteriormente le riaperture, lunedì 28 è stata la volta di tutti gli altri plessi scolastici.
Dilaga la preoccupazione dei genitori, nonostante la solerzia e l’attenzione con cui i singoli istituti stanno tentando di rimediare alle carenze di organico, di aule, di banchi e di protocolli e dispositivi di sicurezza.Per ogni scuola di ogni ordine e grado, una serie di problemi differenziati: ci sono scuole che non hanno le aule, e sono state costrette ad installare container prefabbricati. In altri istituti, lo scandaloso ritardo delle procedure di conferimento delle supplenze, unito al numero crescente di richieste di congedo causa-covid, c’è oramai una crisi di organico difficilmente risolvibile in pochi giorni.
Ad essere particolarmente insoddisfatti delle disposizioni adottate, i conducenti degli Scuolabus, costretti da un lato a limitare la capienza dei mezzi e i tempi di sosta nelle adiacenze degl iistituti, dall’altro a fronteggiare orari di ingresso e di uscita scaglionati, che creano disagi, ingorghi e costringono i mezzi a viaggiare molte ore in più. Uno di loro contesta aspramente le misure stabilite per il trasporto scolastico: “Non agevolando gli scuolabus si creano solo assembramenti inutili. La nostra categoria è stata trattata con superficialità dalle istituzioni, che non hanno capito il nostro valore potenziale in questo contesto di pandemia”.
