C’è una data per il concorso straordinario per gli insegnanti: si partirà infatti il 22 ottobre prossimo con la prova scritta da 5 domande a risposta aperta. Per poter procedere, date le misure straordinarie dovute al Covid-19, si andrà avanti con le convocazioni fino a metà novembre.

A disposizione ci saranno 32mila posti di ruolo per stabilizzare i precari storici: il concorso è per docenti delle medie e delle superiori con almeno tre anni di servizio svolti dal 2008 ad oggi, mentre gli aspiranti sono oltre 60mila.

I posti più carenti sono soprattutto nel sostegno, dove sono da assumere oltre 5mila docenti, mentre sono oltre 3mila i posti per insegnare italiano, storia e geografia alle medie, oltre che per matematica e scienze. Secondo quanto elaborato da Gilda, a livello regionale è la Lombardia con 6.929 posti la Regione che ne ha messi a bando il numero maggiore. Seguono con oltre 3mila Piemonte e Veneto, quasi 3mila invece in Emilia Romagna e Lazio.

I nuovi professori andranno in cattedra a partire dall’anno prossimo a settembre, anche se l’assunzione verrà retrodatata al primo settembre di quest’anno. La data del concorso andrà in Gazzetta Ufficiale domani.

Resta invece senza una data il concorso ordinario che mette in palio 33mila cattedre, aperto anche ai neo laureati. Le prove, ben più complesse e che comprenderanno anche un test preselettivo, non sono state ancora organizzate: gli aspiranti sono oltre 430mila.

PARTITO DEMOCRATICO CONTRARIO – Ma contro la scelta di indire il concorso il 22 ottobre è arrivato l’attacco del Partito Democratico attraverso le parole di Camilla Sgambato, responsabile scuola dei Democratici: “Farlo ora significa stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso. Avremmo preferito farlo a ridosso delle vacanze di Natale; fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ogni ripensamento è possibile, la decisione spetta al ministero dell’Istruzione”.

Per la Sgambato e il Pd è infatti necessario tutelare chi è in quarantena “magari per un positivo presente nella scuola in cui insegna: va cercata una soluzione, per esempio trovando un’altra data per questi candidati o facendo loro svolgere la prova tutti in una stessa scuola: sarebbe ingiusto non farli partecipare al concorso”.

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