Il 24 dovrebbe riaprire la scuola anche in Campania. Abbiamo chiesto ad alcuni genitori cosa ne pensassero delle misure adottate per il rientro a scuola dei loro figli, in balia di provvedimenti confusi, carenza di strumenti e personale, didattica a distanza non sempre funzionante e benaccetta. Tutti condividono la legittima preoccupazione dell’eventualità di un contagio, ma ciò che emerge con chiarezza è l’estrema diversificazione dei problemi a seconda dell’ordine e del grado della scuola. Se infatti per la scuola dell’infanzia e per la primaria le misure di distanziamento e i protocolli di prevenzione appaiono insufficienti, di difficile attuazione e talvolta controproducenti, sul fronte della scuola primaria e secondaria i genitori sembrano nutrire maggiore fiducia.
“Mentre i bambini più grandi si possono istruire, per i più piccoli c’è il rischio che vivano la mancanza di contatto come un trauma”, ci dice una mamma che ha deciso, per ora, di rimandare l’inizio della primaria per la sua piccola, mentre un’altra madre, con una figlia della stessa età, è sostanzialmente rassicurata delle misure di prevenzione adottate, come la disinfezione delle scarpe all’ingresso, il distanziamento, la misurazione della temperatura e il divieto di ingresso per i genitori nei locali degli istituti.
Non mancano approcci più pessimisti: “Sicuramente sono preoccupata soprattutto perché ogni scuola ha adottato misure diverse”, ci dice la madre di tre figli di differente età :“il liceo non ci ha fatto sapere niente, mentre la scuola medi ha stabilito un ciclo di rotazioni, e per le elementari sarà valutata la didattica a casa in base agli esuberi delle singole classi”. L’eventualità più problematica è quella di un contagio in altre classi. “Anche qui”, aggiunge una mamma, “ per le scuole primarie è difficile scongiurare ogni possibilità di contagio, per via dell’utilizzo di spazi comuni, ma sono certa che la scuola di mia figlia prenderà tutte le precauzioni necessarie”.
© Riproduzione riservata