L’avvio dell’anno scolastico 2020/21 sembra una vera e propria corsa a ostacoli. Dopo circa sei mesi di blocco già si vedono stop all’orizzonte. Il primo sono le elezioni del 20 e 21 settembre: le aule serviranno per i seggi elettoriali dal pomeriggio di venerdì 18 e per tutto il martedì 22.

Forse il 23 gli alunni andranno a scuola, ma giovedì 24 e venerdì 25 i sindacati hanno indetto lo sciopero. Questo significa che per le regioni in cui l’inizio delle lezioni è fissato al 24, la campanella suonerà il 28. Lo sciopero coinvolge tutto il mondo della scuola e dell’università: personale dirigente, docente, Ata, Ricerca. Le sigle interessate – Unicobas Scuola e Università, Usb P.I., Cobas Scuola Sardegna e Cub Scuola Università e Ricerca – non raccoglieranno forse un’adesione massiccia, ma potrebbero provocare comunque disagi notevoli.

Il personale scolastico incrocerà le braccia per chiedere investimenti maggiori nella scuola pubblica, classi con 15 alunni al massimo, un piano per l’edilizia scolastica, l’assunzione dei 240mila insegnanti, la stabilizzazione dei 150mila precari attraverso un concorso accessibile a tutti, l’aumento del personale per la Scuola dell’Infanzia, stabilizzazione degli specializzati di sostegno e percorsi di specializzazione per chi ha esperienza pregressa. Inoltre chiedono almeno 50mila collaboratori scolastici in più e 20mila amministrativi e tecnici. Tutte richieste che, secondo i sindacati, sarbbero disponibili nel Recovery Fund.

“Non potrà essere garantita la didattica”, la formula che adotteranno i dirigenti di elementari, medie e superiori e che probabilmente manderà su tutte le furie molti genitori. “Non si può sapere per tempo la portata dell’adesione allo sciopero, il preside non può infatti sapere prima quali e quanti docenti aderiranno alla protesta; ci sono rischi di nuove interruzioni”, ha confermato il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, Antonello Giannelli.

Dunque in regioni come la Campania che, per il momento, ha stabilito l’inizio per il 24 (anche se il governatore De Luca non ne è convinto e aspetta l’esito dei contagi dei prossimi giorni per decidere definitivamente), significa che la scuola inizia senza docenti? Il conto alla rovescia è cominciato.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.