Processo Salone del Libro a Torino, assolto Fassino: “Soddisfatto, ma resta l’amarezza di 15 anni di sospetti”

Dal processo sulle presunte irregolarità nella vecchia gestione del Salone del Libro di Torino escono cinque condanne e dodici tra assoluzioni e proscioglimenti per prescrizione. Tra gli imputati, assolti nel merito dalle accuse, sia Piero Fassino – ex sindaco di Torino – sia Antonella Parigi – ex assessore regionale alla cultura. Tra le figure condannate, c’è invece Giovanna Milella, l’ex presidente della fondazione per il libro: falso ideologico per cui è stato inflitto un anno di reclusione con la condizionale.

Processo Salone del Libro, assolto l’ex sindaco Fassino

L’ex sindaco Fassino è stato quindi assolto nel merito, oltre la prescrizione. Una sentenza che l’esponente democratico accoglie con soddisfazione: “Avevo ribadito l’assoluta correttezza del mio comportamento e la sentenza riconosce in modo netto e inequivocabile la mia innocenza e la mia estraneità a qualsiasi illecito. Una assoluzione tanto più evidente perché i magistrati avrebbero potuto semplicemente prendere atto della prescrizione. Invece hanno voluto esprimere un giudizio di merito che rende giustizia alla trasparenza e correttezza del mio operato”.

Resta l’amarezza di aver subito per quasi 15 anni l’ombra di un sospetto, quando fin dall’inizio era chiaro che non c’era nessun fatto che comprovasse le accuse infondate che mi venivano rivolte” ha però aggiunto Fassino.

Processo Salone del Libro, assolta Parigi

Anche Antonella Parigi è stata assolta, con il suo avvocato, Luigi Chiappero, che ha commentato: “Una sentenza che dice ‘nonostante la prescrizione assolvo nel merito’ parla da sola”. Sentita da Lapresse, l’ex assessora regionale alla Cultura piemontese si è detta “assolutamente contenta”. “Era un processo per noi che non doveva neanche iniziare. Abbiamo agito nel massimo dell’onestà. Abbiamo sempre agito senza nessun interesse personale, come ha riconosciuto il pubblico ministero, per il bene della città” ha aggiunto Parigi. “Otto anni non sono pochi, oggi c’è soddisfazione ma sono stati anni lunghi”.