“Putin e la sua gang sono assassini sanguinari, non c’è futuro per la Russia”, la denuncia delle Pussy Riot

Veronika “Nika” Nikulshina ha cominciato con un battesimo del fuoco: la sua prima azione politica contro il Presidente russo Vladimir Putin è stata l’invasione di campo durante la finale dei Mondiali di Calcio in Russia nel 2018. La componente più giovane (classe 1997) delle Pussy Riot era vestita da poliziotta con altri tre membri del collettivo femminista. Si è fatta 15 giorni di carcere ed è scampata a un tentativo di avvelenamento. Ha descritto la vita nella Russia di Putin come ingiustizia, corruzione e paura, e che il Paese “non ha futuro dopo un dittatore pazzo”.

Dal 2018 in poi è stata detenuta altre volte. 45 giorni in prigione soltanto la scorsa estate. È stata inserita nell’elenco degli “agenti stranieri” dal ministero della Giustizia. Si è trasferita in Georgia. Nikulshina fa parte del collettivo punk rock che da anni contesta Putin, a favore di libertà di espressione, libertà sessuale, diritti alle donne e alla comunità Lgbt. L’arte, ha raccontato in un’intervista a L’Espresso, è per lei “il giusto mezzo per mostrare quello che succede intorno in maniera viva e sensibile”.

Ha descritto quello che succede in carcere dopo l’arresto. “È un copione già scritto. Giocano poliziotto buono, poliziotto cattivo. Intimidazioni, umiliazioni, sorveglianza. Alcune frasi sono frequenti per la polizia russa: ‘Adesso ti scoperà tutto il dipartimento’ mi hanno detto, questo perché sono una donna. ‘Morirai in prigione’, ‘Sei una vergogna per la madre terra’. Ma tutto questo non sembra molto importante, non mi pesa dopo un’azione di protesta ben fatta”.

E sulla guerra in Ucraina: “Non saprei cosa dire eccetto che Putin e la sua gang sono degli assassini sanguinari. E la Federazione russa è un’internazionale di terroristi. La gente in Ucraina muore per le ambizioni di Putin. Ed è per le sue ambizioni di imperialismo che i soldati russi partono per la guerra. A questi poverini mentono dicendogli che sono esercitazioni e poi li lasciano bruciare nei carri armati. È spaventoso, orrendo e non dovrebbe essere così”.