Per Anton Dolin la guerra in Ucraina causerà la distruzione di Vladimir Putin e del suo sistema di potere in Russia. Il dissidente, critico cinematografico, è fuggito da Mosca nove giorni fa, dopo aver postato un video contro la guerra assieme a produttori e registi come Kantemir Balagov e Andrei Zvjagincev. Qualcuno gli aveva disegnato sulla porta di casa una “Z”, la lettera tracciata sui carri armati dell’esercito russo diventata uno strumento di propaganda e un simbolo di sostegno al Presidente e alla sua “operazione speciale”. Dolin, 46 anni, ha rilasciato un’intervista all’Ansa.

È stato caporedattore della rivista Iskusstvo Kino (L’Arte del Cinema) dal 2017, ha lavorato per Radio Eco di Mosca, una delle ultime emittenti libere, e per Meduza, il giornale online degli oppositori russi a Riga, la capitale lettone. Ed è proprio in Lettonia che è fuggito. “Me ne sono andato perché tutta la vita che avevamo prima si sta distruggendo. E tutto questo avviene con una parte del popolo che è felice e un’altra che è indifferente. Sono una persona pubblica e quando ho capito quello che stava succedendo ho detto ‘esco e dico alla gente dovete opporvi, non potete stare zitti’. Ma questo oggi è diventato molto difficile, ci sono leggi che non ci permettono di parlare apertamente di quello che succede e di partecipare alle manifestazioni. Così ho detto andiamo via. Ma non sto emigrando, sto solo andando via dalla Russia perché in questo momento nel mio paese c’è il buio assoluto”.

Dopo l’invasione annunciata da Putin come un’“operazione speciale” per “smilitarizzare” e “denazificare” l’Ucraina ai media è stato vietato l’uso delle parole “guerra” e “invasione” mentre la Duma ha innalzato fino a 15 anni la pena detentiva per chi diffonde quelle che il Cremlino considera fake news. Dolin ha descritto Putin come preda di un’“ossessione schizofrenica” del mito dell’Unione sovietica e che da un lato si vede come continuatore dell’Urss e dall’altro come chi sta creando un nuovo impero.

La maggior parte dei russi, per l’oppositore, non è d’accordo con il Presidente. “Il paese è diviso in tre parti. C’è un 10-20% di persone che sta con Putin in maniera molto forte, si tratta in parte di persone aggressive e in parte di chi beneficia dei favori del presidente, persone del governo e del loro entourage. Poi c’è un altro 20% di cittadini che hanno un’istruzione e la possibilità di informarsi da varie fonti ma che ora, con questa politica, non hanno alcuna possibilità di farsi vedere e di esprimersi. I media indipendenti sono stati chiusi, i politici dell’opposizione non hanno alcuna possibilità di entrare in qualsiasi organo di governo”. Senza contare che, aggiunge, “tutti i politici indipendenti o sono in prigione o sono stati uccisi e i media indipendenti distrutti. C’è un apparato che è stato creato per distruggere ogni tipo di opposizione”.

E circa il 60% dei russi, “di persone semplici e impaurite, senza informazioni, che Putin usa come pedine. La propaganda dice loro che la maggioranza dei russi sta con Putin, ma in realtà questo 60% né supporta il presidente né sa niente dell’Ucraina, pensano davvero che non ci sia una guerra ma solo ‘un’operazione per denazificare l’Ucraina’, come dicono le domande nei sondaggi. Non c’è modo di far cambiare loro opinione”. Non c’è maniera di protestare – secondo l’ond Ovd Info sono oltre 14mila i manifestanti contrari la guerra arrestati in Russia.

Dolin è critico con chi dall’estero esorta i russi a rovesciare Putin – come se fosse una cosa facile. “Giornalisti e analisti che chiedono di mandarlo via non sanno cosa dicono. Guardate cosa accade a Mosca e San Pietroburgo. Se c’è una sola persona a manifestare, se provi a dire una sola cosa, vieni portato via. Per ogni manifestante ci sono 5 poliziotti”. Un’unica speranza: “Questa guerra distruggerà il governo. Invadendo l’Ucraina Putin ha unito la gente. E dunque chi lo distruggerà sarà lui stesso, lo sta già facendo”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.