Numeri che salgono vorticosamente. Non solo quelli delle vittime del conflitto in Ucraina, dove nella sola “città martire” di Mariupol i civili caduti sotto le bombe e l’artiglieria russa sono 2.187, ma anche dei cittadini arrestati a Mosca per aver manifestato contro il regime di Vladimir Putin.

Le proteste nella capitale e nel resto del Paese sono sempre più frequenti e più numerose, così come gli arresti e le reazioni violente della polizia. 

Secondo il sito indipendente OVD-Info, che si occupa della tutela dei diritti umani in Russia, dal 24 febbraio (giorno in cui è iniziata la guerra in Ucraina) sono 14.274 la persone arrestate in Russia durante le proteste contro l’invasione. 

Nella sola giornata odierna sono 800 le persone arrestate in tutta la Russia durante le proteste, scrive ancora il sito OVD-Info, precisando che 817 manifestanti sono stati portati via dalla polizia in 37 città.

Le autorità russe hanno impegnato 10 tribunali in procedimenti penali politici nella settimana che comincia domani.

Proteste e arresti in Russia

A confermare il quadro è l’agenzia russa Tass, che citando la polizia scrive che nella sola capitale Mosca sono state arrestate oggi 300 persone per “manifestazioni non autorizzate”, il tutto davanti agli occhi di alcuni giornalisti dell’agenzia Afp, che hanno assistito ai fermi.

In alcuni immagini diffuse sui social e girate a Nizhny Novgorod, si vedono i poliziotti intervenire con la forza contro i manifestanti inermi che mostravano esclusivamente fogli bianchi come segno di protesta.

 

Proteste che sono in corso in 23 città del Paese, riferisce ancora OVD-Info. A San Pietroburgo, riporta la BBC, almeno 13 giornalisti e altre 12 persone sono stati fermati durante le proteste. “Non hanno spiegato la ragione del fermo”, scrive il giornalista Andrey Okun sul proprio canale Telegram. I reporter fermati, spiega, indossavano tutti dei gilet che li identificavano come giornalisti e portavano i tesserini stampa. “Ma questo non interessa a nessuno – ha riferito – l’obiettivo è essere sicuri che nessuno copra i fatti”.

Le rivolte in Ucraina 

Ma proteste contro gli occupanti russi sono in corso anche in Ucraina. A Kherson, città portuale nel sud del Paese, diverse centinaia di persone sono scese in piazza per respingere l’ipotesi di un referendum per la creazione di una regione separatista, sul modello di quelle di Donetsk e Lugansk. Cittadini si sono radunati in piazza della Libertà, nel centro di Kherson, sventolando bandiere giallo-azzurre e inalberano cartelli con su scritto: “Kherson è l’Ucraina”.

Situazione simile a Berdyansk, città a 80 chilometri da Mariupol. Un video pubblicato da Ukarinska Pravda mostra i cittadini avvolti nella bandiera ucraina urlare “Berdyansk eè Ucraina”.

Redazione

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