Prendo questo post e scarto quello. Anzi, meglio quest’altro e quello precedente lo riciclo per domani, e così vado avanti per qualche ora nell’indecisione crescente in attesa di imbattermi nel best of. Nel post che finalmente mi lascia basito e interdetto, di cui mi innamoro follemente.
Ogni volta che inizio a scavare nella roccia per estrarre il contenuto perfetto per la rubrica, mi rendo conto che la miniera dei social è così ricca di pepite che ci vorrebbero almeno quattro facciate de’ il Riformista per provare a presentarne solo una piccola parte. Tra i post scartati ieri e che riciclo oggi, perché i social media si prestano alla perfezione all’economia del recupero degli scarti, c’è quello pubblicato da Alfonso Pecoraro Scanio.
Come da consuetudine, l’ex ministro dell’Ambiente del governo Prodi e attuale presidente della Fondazione Univerde, da qualche settimana ha iniziato a postare sulla pagina Facebook le sue foto in riva al mare sfoggiando un suo fisico invidiabile avvolto solo in uno dei tanti costumini adamitici. Un album che ci accompagnerà, come già negli anni passati, nei fine settimana da giugno a settembre toccando diverse località marine dalla Campania alla Puglia.
È una politica che si mette a nudo, che si presenta così com’è, senza veli, ma solo con i peli mascolini in bella vista. Con pose da novello Nettuno, con le acque cristalline a lambire le ginocchia, pronto a tuffarsi nei mari italici o con la pagaia poggiata sulle gambe pronto a sfidare le onde e i cavalloni del Tirreno. “Buona domenica! Bel giro in kayak con borraccia #plasticfree di #mediterraneodaremare Come far bene a salute e ambiente”.
