Chi di influencer ferisce, prima o poi di influencer perisce. “Ancora con sti’ 80 euro”, sbotta Fedez quando Renzi ricorda agli ascoltatori di Pulp, il podcast che il rapper conduce con Mr. Marra, una delle medaglie di cui ancora oggi va più fiero. “Perché te sei un milionario – replica Matteo -, è così non rompere le palle Federico!”.

Il boom tranchant

Già qui che il linguaggio del senatore di Italia Viva è volutamente tranchant perché pensa di adeguarlo, renderlo coerente al contesto, a chi segue il programma e ai suoi intervistatori-interlocutori. Quel singolo passaggio finisce poi in una clip che Renzi pubblica sull’account TikTok e che in tre giorni colleziona più di 61 mila like e oltre 1.1 milione di visualizzazioni: numeri che negli ultimi mesi i video renziani non hanno mai raggiunto. Anzi, le performance di like e visualizzazioni, tolti i video fissati, sono decisamente più fragili.

L’hype politics

Adesso, sul tema Matteo Renzi è assolutamente titolato a parlare, come pochi altri leader in Italia. Non solo e non tanto perché ci ha scritto il suo ultimo libro, l’Influencer, ma perché innegabilmente è stato l’antesignano, il maestro indiscusso, di quella nuova forma di comunicazione oggi imperante che potremmo definire hype politics. Il leader che diventa una celebrity delle piattaforme pronto a concedersi ai suoi follower. Quindi, hai voglia a criticare la professione dell’influencer, che per inciso da gennaio di quest’anno ha il suo codice Ateco dedicato – 73.11.03 – o a sminuirla rimproverando così alla premier di non essere una leader.

La conta dei like

Giorgia Meloni – scrive Renzi nel libro – è un’influencer perché manda i video sui social, ma viene in parlamento meno di tutti gli altri premier. È un’influencer perché si accontenta dei like facili… perché punta ai cuoricini su Instagram”. Un tempo, neanche tanto lontano, quei like li contava e se li vantava anche Matteo Renzi, senza neanche dover avere il boost di un Fedez qualunque.

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Domenico Giordano è spin doctor per Arcadia, agenzia di comunicazione di cui è anche amministratore. Collabora con diverse testate giornalistiche sempre sui temi della comunicazione politica e delle analisi degli insight dei social e della rete. È socio dell’Associazione Italiana di Comunicazione Politica. Quest'anno ha pubblicato "La Regina della Rete, le origini del successo digitale di Giorgia Meloni (Graus Edizioni 2023).