Come fai a non innamorartene. Come fai a non rileggerti almeno sette volte i suoi post e certe sue espressioni che diventano pietre miliari. Un lessico alla matriciana e una sintassi alla vaccinara. Come fai a non buttare nel cesso la scatola di Cipralex o di Prozac quando scorrendo il feed leggi e poi rileggi, per pensare che abbia scritto male, “l’ignorante con le mostrine”.

Lo confesso pubblicamente senza timori o imbarazzo alcuno, ho un debole per Carlo Calenda. Anzi, a scanso di equivoci è meglio precisare che la mia passione smodata è soltanto per @CarloCalenda. Adesso, chi crede che il Calenda che puoi incontrare in Parlamento o in strada, che vedi nei dibattiti tv o che ascoltiamo nelle assemblee di Azione, sia lo stesso che pubblica sui social sta commettendo un errore marchiano.

Tra le due identità, quella fisica e quella digitale, quest’ultima che è possibile conoscere solo seguendo gli account e aspettando le notifiche di pubblicazione, c’è un abisso. Una voragine. A mio modesto quanto insindacabile giudizio quello vero, genuino e autentico, il Calenda pane al pane e vino al vino è quello che posta e non certamente quello intermediato dai legacy media.

Quello originale vive a suo agio sulle piattaforme e dalla trincea dei social spara ad alzo zero contro tutti, anche contro il vicesegretario leghista ed eurodeputato leghista Robertino Vannacci. Al generale de’ Il mondo al contrario, Calenda rimprovera di essere ciuccio, quindi ignorante, e presuntuoso, cioè quanto di peggio ci può essere in circolazione. Anche “Alessandro Magno, Cesare, Traiano, diciamo 3 su 4 dei più grandi generali della storia” erano omosessuali, a dispetto di ciò che dichiara “l’ignorante con le mostrine che predica sui gay incapaci di combattere. Ciuccio e presuntuoso. Firmato Calenda, quello vero però.

Avatar photo

Domenico Giordano è spin doctor per Arcadia, agenzia di comunicazione di cui è anche amministratore. Collabora con diverse testate giornalistiche sempre sui temi della comunicazione politica e delle analisi degli insight dei social e della rete. È socio dell’Associazione Italiana di Comunicazione Politica. Quest'anno ha pubblicato "La Regina della Rete, le origini del successo digitale di Giorgia Meloni (Graus Edizioni 2023).