“Quegli anarchici hanno bevuto senza mascherina”, pool anti terrorismo apre fascicolo…

La Questura di Milano fa sapere con una nota ufficiale di aver identificato 12 persone appartenenti all’area anarchica che erano presenti sabato scorso sulla Darsena “con un bicchiere in mano e senza mascherina”. Sempre da via Fatebenefratelli comunicano che stanno predisponendo una relazione da portare in procura dove il capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili aprirà un fascicolo di indagine. La sensazione è che il Covid stia contribuendo a far ulteriormente perdere il senso delle proporzioni fino a ipotizzare una sorta di “bicchierata a fini di terrorismo”. Tutto ruota intorno a uno striscione, mezzo lenzuolo bianco con scritte in blu e in rosso, retto da poche persone, di solidarietà con Dimitris Koufondinas, anarchico greco che sta facendo lo sciopero della fame in carcere e per il quale le autorità elleniche hanno disposto l’alimentazione forzata.

La fondamentale indagine coordinata dal dottor Nobili dovrà cercare di stabilire il nesso di causalità tra il famoso striscione e le migliaia di persone che avevano scelto la Darsena per godere il penultimo pomeriggio di sole prima del ritorno alla zona arancione fissato per il lunedì. “Magari ci fossero a Milano tanti anarchici!” commenta l’avvocato Mauro Straini che da tempo gli anarchici li assiste in Tribunale e al quale presumibilmente toccherà pure la causa dei bicchieri. Per capire questa vicenda al limite del grottesco bisogna considerare che in Italia esistono e operano mastodontici apparati antiterrorismo dei quali è impossibile conoscere i costi a causa di una sorta di segreto di Stato di fatto. A che cosa servono questi apparati dal momento che i cosiddetti anni di piombo sono finiti da un bel pezzo? Anche questo sarebbe interessante sapere.

Gli uffici della Digos e le corrispondenti sezioni dei carabinieri, per non parlare dei servizi segreti, non avendo molto da fare devono giustificare per forze di cose la loro esistenza. Per questo motivo persino la bicchierata senza mascherine all’ombra dello striscione greco viene ingigantita e volutamente fraintesa, equivocata, attraverso il Corriere della Sera che domenica aveva lanciato l’allarme raccogliendolo dalla questura con la quale computer e smartphone sono continuamente collegati.

Così partiva l’ambaradan poi proseguito visionando i filmati e arrivando a individuare la “sporca dozzina” di pericolosi anarchici che avrebbero messo a rischio la lotta contro la pandemia, là dove in verità chi governa dal centro e dalla periferia ha ottenuto fin qui scarsi risultati.