Rai Sport megafono del copione sul genocidio. Antinelli e Cecconi: altro che equilibrio e compostezza

Conservo nell’album fotografico di famiglia le foto che mio fratello gemello, olimpionico nel 1992, scattò agli atleti israeliani nei loro alloggi confinanti con quelli dell’Italia mentre venivano sequestrati dai terroristi palestinesi di Settembre Nero. La vicenda purtroppo si concluse con la morte degli 11 atleti e allenatori israeliani.

L’episodio mi è venuto in mente in occasione della partita di calcio ItaliaIsraele, che si è giocata martedì a Udine proprio all’indomani della storica firma di un accordo di pace dopo due anni di combattimenti tra lo Stato ebraico e i terroristi di Hamas. Un evento sportivo che si è svolto malgrado il tentativo di boicottaggio dei soliti facinorosi. Ma a rovinare la festa ci ha pensato un giornalista Rai, andato in onda sulla tv pubblica, con affermazioni che hanno superato ogni limite di faziosità e scorrettezza.

Alessandro Antinelli ha riesumato la falsa affermazione di Israele condannato per genocidio, cara alla propaganda antisemita. Un avvenimento sportivo avrebbe dovuto essere l’ultimo posto al mondo dove insultare gli ospiti, e bisognerà pure che qualcuno in Rai ne chieda conto, anche a nome dei cittadini che ogni anno pagano un canone per la tv pubblica che dovrebbe garantire equilibrio e compostezza.

L’episodio mi ha particolarmente colpito perché da una settimana cerco di capire i motivi per i quali, diversamente dalle tv private, non è stato frequente vedere esponenti della Comunità ebraica italiana apparire nelle decine di trasmissioni andate in onda per commentare la guerra tra Hamas e Israele. Autorevoli voci all’interno della Rai mi hanno spiegato che lo squilibrio è derivato da una posizione di prudenza editoriale, visto il clima antiebraico che si respira nel Paese.

Da una settimana sto ripetutamente cercando il direttore del Tg2, Antonio Preziosi, che tramite collaboratori mi ha garantito sempre che avrebbe risposto alla mia chiamata, per conoscere se la motivazione è questa o ci sono altre considerazioni per spiegare la differenza di trattamento. L’uscita di Antinelli dà già una risposta, ma lo chiedo nuovamente a Preziosi: attendo un cortese chiarimento.