Cultura
Riapre il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, ingresso gratuito per tutta l’estate
“Dobbiamo ripartire e noi vogliamo farlo dalla cultura – racconta Luigi Vicinanza, presidente della Fondazione Cives-Mav di Ercolano – È per questo che abbiamo deciso di abolire il biglietto di ingresso, proprio per invitare cittadini e vacanzieri a tornare nei musei e per dare il nostro contributo alla ripartenza del turismo messo in ginocchio dall’epidemia di Covid”. Come per tutti i luoghi culturali d’Italia, anche al Mav è obbligatoria la prenotazione nella quale si dovrà specificare il giorno e l’orario della visita; potranno accedere all’interno degli spazi museali, sanificati e messi in sicurezza, non più di 15 persone per volta. Il museo, per il momento, resterà aperto solo nei week end.
“Nonostante il periodo difficile abbiamo avuto molte adesioni – continua Vicinanza – soprattutto perché la mostra è unica nel suo genere ed è stata creata ad hoc per il nostro museo”. Peter Greenaway ha visitato numerose volte le rovine romane e le sue pitture, dalle quali è sempre stato profondamente, e si era ripromesso di dare vita a un’installazione che potesse essere la visionaria rappresentazione della sua idea di un mondo dorato e di un momento storico irripetibile, cioè il primo secolo avanti Cristo.
Le opere di Greenaway e di sua moglie Saskia Boddeke sono tasselli di una mostra particolarissima che è la proiezione di un sogno, di un mondo perduto tragicamente, ingoiato dalle fiamme del Vesuvio nel 79 dopo Cristo. “Happy Death” richiama la “morte felice” auspicata dal generale Agrippa, che abitò la bellissima villa imperiale a Boscotrecase, a breve distanza da Ercolano, dove egli avrebbe desiderato morire, davanti all’incanto del golfo di Napoli. “È un’occasione unica – sottolinea Vicinanza – per i visitatori che potranno vedere una mostra di livello internazionale che avrebbero potuto visitare solo fino al 30 aprile a Londra, a Milano o a New York”. I coniugi Greenaway, infatti, hanno realizzato un progetto dal forte impatto visivo e narrativo per “rivivere” in chiave moderna la tragedia dell’eruzione e degli anni immediatamente precedenti con riferimento a 18 esponenti della gens giulio-claudia che diede vita all’impero romano e incrociò la propria storia con quella della Campania.
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