Roberto Malaspina, il racconto dell’aggressione a New York: “Difeso a calci, è sbucato da dietro”

Non ho fatto nemmeno in tempo a percepirlo, e mi ha accoltellato sul fianco destro”. Così Roberto Malaspina, il 27enne italiano rimasto ferito a New York nell’aggressione che pochi minuti prima è costata la vita a Davide Giri, 30enne ingegnere di Alba, racconta la violenza subita giovedì sera, intorno alle 23.

Malaspina, ricercatore originario di Perugia, dopo il ricovero in ospedale ora è uscito dal reparto di terapia intensiva del Mount Sinai Morningside di New York. Nella ‘Grande mela’ il 27enne storico dell’arte, che sta facendo un dottorato in Estetica alla facoltà di filosofia della Statale di Milano, era arrivato il giorno prima dell’aggressione per un progetto di ricerca alla Columbia University, dove Giri stava svolgendo invece un dottorato.

Entrambi sono finiti nel mirino del 25enne, Vincent Pinkney, venticinquenne in libertà vigilata con vari precedenti. Intervistato da Repubblica e Messaggero, Roberto racconta quei momenti drammatici: “Camminavo da un locale verso casa, lungo il Morningside Park. Questa persona è arriva da dietro e mi ha accoltellato sul fianco destro. Poi mi ha spinto a terra in mezzo alla strada e ha tentato di sferrare altri colpi. L’ho allontanato con i piedi, ma è riuscito a ferirmi sulla schiena, il braccio e una mano. Poi si è allontanato, e sono arrivate polizia e ambulanza”.

Momenti concitati in cui il 27enne non si è reso conto del taglio inferto dal suo aggressore, “forse per l’adrenalina”. Pinkney ha quindi tentato “di colpirmi da sopra”, racconta ancora Malaspina, ma “sono riuscito a respingerlo un minimo con i piedi, ma è riuscito a ferirmi. Non so in quale momento, ma ho tre tagli abbastanza importanti sulla schiena”.

Il giovane dottorando spiega quindi di non aver visto in faccia il suo aggressore: “Io ho urlato, chiedendo aiuto, e lui ha iniziato a correre. Si sono fermate alcune persone che mi hanno aiutato, chiamando ambulanza e polizia”.

Quanto alla tragedia di Davide Giri, il 30enne ucciso da Pinkney pochi minuti prima, di lui Malaspina non ha saputo nulla fino all’arrivo in ospedale: “mi hanno detto che c’era stata un’altra aggressione a uno studente italiano, mi ha sconvolto”.

A sfogarsi col Corriere della Sera è invece il padre del 27enne, Corrado Malaspina, radiologo in pensione dell’ospedale di Perugia: “L’aggressore pare sia un fanatico razzista che odia i bianchi. L’ha colpito senza un motivo, per il solo gusto di farlo”.

Malaspina ‘senior’ racconta anche della telefonata del figlio dalla ‘Grande mela’, dove era arrivato il giorno prima per seguire un progetto di sei mesi alla Columbus: “Mi ha detto: “Papà, sono stato aggredito ma niente di grave”. Cercava di minimizzare evitando di parlare del coltello, delle ferite… perché non ci preoccupassimo. Ma poi la notizia è girata e abbiamo saputo cosa ha vissuto, poverino. L’abbiamo chiamato e allora si è lasciato andare: “Sono un po’ angosciato””.