Difficilmente una candidatura arriva al momento perfetto. Alcune, però, sembrano davvero nascere in modo da sembrare incastrate perfettamente nei numerosi tasselli che compongono la politica americana. Parlo di Roy Cooper, il popolare ex governatore della North Carolina che ha deciso di candidarsi nel seggio lasciato vuoto dal repubblicano, Thom Tillis. Quest’ultimo non si presenterà per un terzo mandato a causa del pesante litigio con il presidente Trump rispetto alla Big Beautiful Bill, passata solo poche settimane fa. Il seggio di Tillis sembrava già essere uno tra i più contesi per le prossime elezioni di medio termine, e ovviamente il ritiro dell’attuale detentore del seggio non aiuta i repubblicani. Al tempo stesso, per i dem, la candidatura di Cooper rappresenta un’importante conquista, data la popolarità del governatore nello Stato. Il fatto che i democratici credano in Cooper è dimostrato dal fatto che la sua campagna ha infranto il record di donazioni in 24 ore per una campagna elettorale per il Senato, con 3.4 milioni di dollari.
La domanda adesso sorge spontanea: ma chi è Roy Cooper?
Figlio di un’insegnante e di un agricoltore, tra il 1987 e il 1991 è membro della House, per poi passare i successivi 10 anni nel Senato dello Stato della North Carolina. Nel 2001 viene eletto procuratore generale dello Stato, carica che ricoprirà per 4 mandati consecutivi, vincendo le elezioni con margini sempre più alti (nel 2012 i repubblicani non riuscirono a trovare un candidato per sfidarlo). Nel 2017 viene eletto Governatore dello Stato con uno scarto minimo, e verrà rieletto nel 2020 conseguendo un risultato migliore di 6 punti rispetto a quello ottenuto da Joe Biden alle Presidenziali. Nel corso dei suoi mandati, Cooper ha dovuto affrontare sempre l’opposizione dei repubblicani, che hanno mantenuto costantemente delle importanti maggioranze negli organi statali. Questo ha portato Cooper a dover collaborare con gli avversari, ponendosi come un moderato all’interno del suo partito.
Nonostante l’opposizione, nel 2023 Cooper è riuscito a far approvare un piano di bilancio che espanse il programma Medicaid a circa seicentomila cittadini e, nel corso dei suoi mandati, il numero degli occupati in North Carolina è cresciuto di circa cinquecentomila unità: un incremento significativo data la popolazione di solo dieci milioni di persone. Inoltre, nello stesso periodo, la produzione industriale ha registrato un clamoroso aumento del 53%. Da ricordare è anche il veto, poi superato dai repubblicani, posto nel 2023 su una legge contenente alcune restrizioni alla libertà di abortire per le donne della North Carolina. Dall’altro lato, non sono mancate nel corso dei suoi mandati alcune polemiche, ad esempio sulla mancata o ritardata erogazione di crediti d’imposta per l’installazione di impianti solari nello Stato, in contraddizione con gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni dichiarati dal Governatore.
In 35 anni mai persa una campagna elettorale
Forti furono le critiche all’inizio del suo primo mandato, quando Cooper impiegò dei mesi per annullare la HB2, detta anche “Bathroom Bill”. La legge, approvata dalla maggioranza repubblicana in un blitz di 12 ore, vietava alle persone transgender di utilizzare i bagni in base alla loro identità di genere. Cooper aveva guadagnato grande popolarità rifiutandosi di difendere la legge in tribunale in qualità di Attorney General, ma la sua risposta, una volta diventato Governatore, fu giudicata troppo leggera e votata al compromesso.
Insomma Roy Cooper, nel complesso, ha lungamente dimostrato di saper governare e di riuscirlo a fare in modo efficace dal punto di vista elettorale, non avendo mai perso una campagna elettorale nello Stato in oltre 35 anni di carriera politica. Nel 2026 partirà avvantaggiato in termini di riconoscibilità, curriculum, e dal fatto che le elezioni di medio termine tendono a premiare il partito all’opposizione. Sarà abbastanza per strappare il seggio ai repubblicani?
