Saman Abbas, dopo l’arresto del padre lo zio ha indicato dov’è corpo: resti umani ritrovati nel casolare

Arrivato al casolare diroccato dell’ex latteria di Novellara, Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, avrebbe puntato il dito in direzione di una stanza stretta. “È lì”, avrebbe detto agli investigatori, indicando il punto dove la 18enne pakistana sarebbe stata seppellita nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, dopo essere stata uccisa. Lo zio Danish, 34 anni, è accusato di aver materialmente ucciso la nipote, forse strozzandola. Una vicenda che ha ancora molti punti oscuri: le prime conferme si avranno dall’analisi del dna sui resti trovati nel casolare. Gli investigatori sembrano certi che quel corpo appartenga a Saman, la 18enne fatta sparire perché aveva rifiutato il matrimonio combinato con un connazionale, ma solo le analisi lo potranno confermare con certezza. E a quel punto tutto della vicenda sarà più chiaro.

Quando l’imputato ha indicato il luogo esatto, i carabinieri hanno iniziato lo scavo. Le loro pale si sono fermate quando hanno incontrato un sacco nero contenente resti umani. Sabato mattina lo scavo è andato avanti fino a far riaffiorare la forma dei piedi, delle ginocchia e dei gomiti. Il casolare si trova a 500 metri dalla casa degli Abbas. Secondo quanto riportato da Repubblica, dall’inchiesta emerge che lo zio, i cugini (Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq) e i genitori (Shabbar Abbas e Nazia Shaheen), tutti accusati dell’omicidio, avevano “giurato sul Corano di non parlare mai del delitto”. Lo aveva detto il cugino Ijaz a un compagno di cella che poi lo ha riferito ai magistrati.

Danish è stato arrestato a Parigi il 22 settembre 2021 ed estradato in Italia a gennaio. Aveva sempre negato ogni coinvolgimento nell’omicidio e nella sparizione della ragazza. “Sono stato incastrato dalle parole del fratellino di Saman per una storia di eredità, ma io non c’entro niente con la scomparsa”, aveva ripetuto nell’interrogatorio davanti al gip Luigi Ramponi, Come riportato dal Corriere della Sera. Aveva detto anche che le pale e il piede di porco usati — secondo l’accusa — per scavare la fossa proprio nel casolare servivano invece per “dei lavori nell’orto”.

Ma ora la rivelazione potrebbe far cambiare anche la sua posizione. Non è chiaro cosa lo abbia spinto a rivelare il luogo. Secondo quanto riportato da Repubblica sarebbe stato un religioso, un imam, a convincerlo a raccontare tutto. Oppure potrebbe essere stato spinto dalla notizia dell’arresto martedì nel Punjab, di Shabbar, padre di Saman. Forse la “soffiata” è un tentativo per alleggerire la sua posizione. E così ha deciso di portare gli investigatori nel casolare di Novellara. I resti umani sarebbero a un paio di metri di profondità, avvolti in un sacco nero. Per l’esumazione e l’esame del Dna servirà una richiesta di incidente probatorio urgente alla Corte di Assise dato che il processo è già fissato per febbraio. Saranno dunque i giudici a nominare un perito per iniziare procedura e rilievi. I tempi potrebbero allungarsi ancora dal momento che gli atti dovranno essere notificati in Pakistan ad Abbas, non più latitante mentre l’unica ricercata rimane la moglie.