Sanctioned Suicide, il forum dove si fa il tifo per la morte: “Vai e troverai la pace”

Vai e troverai la pace“. Sarebbero queste le parole di sostegno pronunciate dalle altre persone presenti nel forum Sanctioned Suicide, che vanta 17mila iscritti in tutto il mondo, a Matteo Cecconi, il 18enne di Bassano del Grappa che lo scorso 26 aprile, durante le lezioni della didattica a distanza, ha deciso di togliersi la vita, nella propria abitazione, avvelenandosi con il nitrito di sodio.

A parlare è il papà, Alessandro, che in una intervista ha spiegato che il figlio si era iscritto al sito, oscurato nei giorni scorsi su disposizione della procura di Roma (dopo altri due suicidi simili avvenuti nella Capitale), due settimane prima di commettere il gesto estremo. Il sito è stato oscurato per istigazione al suicidio ma nel giro di pochi giorni è già ritornato online. “La mattina del 26, quando ha deciso di ingerire il veleno, era collegato in chat insieme a una decina di ragazzi che l’hanno sostenuto nella sua scelta” spiega il genitore che ha provato a riscostruire le ultime ore di vita del figlio attraverso il suo computer.

“Non posso dire con sicurezza che i ragazzi connessi lo abbiano spinto a compiere quel gesto estremo, ma sicuramente ne hanno sostenuto e approvato la scelta” racconta al Corriere della Sera. La tragica vicenda di Matteo segue quelle di due coetanei romani che si sono tolti la vita in circostanze analoghe: il primo, Fabio, studente 19enne di Latina, lo scorso 9 dicembre 2020 in una stanza d’albergo di Roma; il secondo, Paolo, studente 19enne, a metà febbraio in un Bed and Breakfast della Capitale. Entrambi morti avvelenati con il nitrito di sodio, una sostanza che si trova comunemente in commercio ed è utilizzata per la conservazione degli alimenti, acquistato online per meno di 20 euro. Entrambi avevano seguito le istruzioni ricevute via messaggio da utenti conosciuti sul forum Sanctioned Suicide. E proprio dalla denuncia dei familiari dei due giovani laziali che la procura di Roma ha aperto un fascicolo per far luce sull’accaduto.

Il papà di Matteo chiarisce che “leggendo tra le pagine del suo computer penso che lo avesse già deciso da tempo (di togliersi la vita, ndr). Aveva ricercato e trovato altrove, ma sempre sul web, il modo a suo dire migliore per farla finita: la sostanza da usare, le quantità giuste, i siti in cui acquistarla, persino cosa fare per evitare di rigettare il veleno e rischiare così di fallire nel proprio intento”.

Alessandro Cecconi spiega poi che “per quanto, come genitori, possiamo pensare di conoscere i nostri ragazzi, non saremo mai in grado di controllarne completamente le frequentazioni, specie quelle virtuali. Oggi con un click possiamo essere in contatto con il mondo ma non siamo ancora in grado di proteggerci da esso. Un primo passo, forse, potremo farlo quando sarà istituito l’obbligo dell’identità digitale”.

Sanctioned Suicide è un forum accessibile dalla rete utilizzando un qualsiasi motore di ricerca per poi avere la possibilità di dialogare, rigorosamente in inglese, con “voci” anonime che descrivono la strada da intraprendere per uccidersi. Nulla è lasciato al caso: vengono dati anche ‘consigli’ sui medicinali da assumere per evitare che il corpo espella la sostanza velenosa. “Subito dopo avere ingerito il salnitro – scrivevano in inglese nelle chat – ti consigliamo di mangiare un cioccolatino ed ingerire un farmaco antivomito”.