Strage all’università di Perm, in Russia, nella Regione degli Urali. Almeno otto i morti, 24 i feriti secondo quanto scritto dall’agenzia Tass. Ad aprire il fuoco potrebbe essere stato uno studente in Giurisprudenza anche se le autorità non hanno confermato. La polizia aveva fatto sapere che l’aggressore era stato neutralizzato. Non è stato però eliminato, è vivo ed è in ospedale. L’autore della sparatoria avrebbe annunciato azioni terroristiche sui social network. Il bilancio è considerato ancora parziale.
Dei feriti uno risulta in gravi condizioni, altri sei in stato di “moderata gravità” secondo quanto riportato dal ministero della Salute russo. Scene di panico stanno facendo il giro del mondo con gli studenti in fuga dall’ateneo, decine dei quali escono e saltano fuori dalle finestre. Altri si sono chiusi negli auditorium dell’università per mettersi al riparo. La città di Perm si trova a 1.300 chilometri a est di Mosca.
La notizia della strage ha sconvolto il Paese, ieri alle urne per le elezioni della Duma, la camera bassa del parlamento di Mosca. Vittoria schiacciante del partito del Presidente Vladimir Putin, Russia Unita, che ha superato il 48% dei consensi, in calo rispetto al voto del 2016, e con l’exploit del partito comunista al 21%. Il Presidente ha espresso profonde condoglianze alle famiglie e agli amici delle persone uccise. La strage di Perm arriva a 19 anni dalla strage del teatro Dubrovka di Mosca, a opera di militanti ceceni separatisti, che fece oltre 700 feriti e 450 vittime, e a 17 anni dalla strage della scuola di Beslan che ha fatto 334 morti, di cui 186 minorenni, e 727 feriti.
La testata indipendente Meduza, che cita i canali Telegram di 112 e Baza, e Mash riportano che l’identità dell’attentatore sarebbe Timur Bekmansurov, 18 anni, studente alla facoltà di legge dell’università, specializzando in scienze forensi. Prima della sparatoria avrebbe scritto un post sul social network, equivalente russo di Facebook, VKontakte in cui chiede che le sue azioni non fossero considerate un atto terroristico e affermava di non essere membro di alcuna organizzazione estremista. “Odio me stesso, ma voglio fare del male a tutti quelli che si mettono sulla mia strada”, recitava il post. Il social avrebbe poi cancellato il messaggio.
Un video che sta facendo il giro del mondo riprende una persona mentre entra nel campus armato di una pistola “leggera” facile da reperire. Alcuni media russi hanno diffuso immagini pubblicate sul profilo social del giovane a volto coperto mentre imbraccia un fucile. Era stata inizialmente diffusa la notizia della morte dell’attentatore per mano delle forze dell’ordine. Smentita. L’autore della strage è vivo ed è in ospedale. Non è quindi chiaro il movente della strage né se a spalleggiare l’autore della sparatoria ci siano stati dei complici.
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