All’inizio era un gruppo su Facebook creato dalle amiche di Donatella Hodo, morta suicida in carcere a 27 anni nella terribile estate del 2022. Ma ben presto è diventato molto di più: Sbarre di Zucchero è un megafono che riporta al centro il tema del carcere, soprattutto al femminile. “Quando il carcere è donna in un mondo di uomini”, recita il sottotitolo del gruppo nato fisicamente a Verona ma che in poco tempo di attività ha raccolto partecipanti in tutta Italia: ex detenuti, familiari di detenuti, attivisti, avvocati, volontari, garanti, giornalisti e tutti quanti gravitano intorno al mondo del carcere, ancora troppo spesso relegato ai margini.
Ben presto da gruppo online è diventato fisico. In soli 4 mesi le ragazze (e anche i ragazzi che via via si sono aggregati) che hanno dato vita al gruppo hanno organizzato convegni a Verona, raccolta di abiti e generi di prima necessità per l’igiene personale a favore di detenute e detenuti in difficoltà e collaborazioni con i media raccogliendo interesse e partecipazione in tutta Italia. E così che il gruppo ha deciso di aprire altri due distaccamenti: uno a Roma e l’altro a Napoli. Un modo per fare rete e parlare di carcere, di quello che non va e anche delle buone pratiche da promuovere. Mettere insieme le forze per dare supporto ai detenuti e alle loro famiglie che troppo spesso ancora soffrono per le condizioni disumane delle carceri.
La prima riunione a Roma si è svolta il 28 dicembre, poi il 29 quella a Napoli. “Saremo presto operativi con eventi live, in presenza, in entrambe le città, perché ci piace metterci la faccia e testimoniare che si fa fatica, tanta, ma un dopo carcere c’è. Andiamocelo a prendere!”, scrivevano su Facebook nell’annunciare l’avvio di questa nuova avventura.
“Qual è l’obiettivo di questa rete nazionale che abbiamo lanciato? Dare voce alla detenzione femminile, troppo dimenticata seppur ancora più gravosa, far capire che un ‘dopo carcere’ è possibile e non bisogna mai abbandonare la speranza, come purtroppo hanno fatto ben 84 persone in questo terribile 2022 – spiega Monica Bizaj, attivista veronese tra le fondatrici del gruppo – Ma anche portare aiuti concreti, come fatto con la raccolta di indumenti, e come è nostra intenzione fare nel futuro più prossimo, agevolando le opportunità di lavoro e di formazione. In poco meno di 5 mesi dalla nostra nascita abbiamo davvero avuto modo di incontrare molte persone volenterose che hanno accolto con entusiasmo il nostro invito a collaborare sull’intero territorio italiano, ognuno con la sua professionalità, ognuno col suo sapere e la sua esperienza”.
“Oltre che aiuti concreti ci prefiggiamo di portare conoscenza e consapevolezza sul mondo penitenziario – continua Bizaj – Al momento siamo ufficialmente presenti a Milano (con Il gabbiano, Loscarcere e Zerografica), Napoli (con la garante dei detenuti della prov. di Caserta, Emanuela Belcuore), Roma (con la garante Gabriella Stramaccioni) e Verona; con l’arrivo del 2023 apriremo un distaccamento anche a Bologna con la collaborazione del Rotary locale. In appoggio alle nostre iniziative anche altri garanti dei detenuti, come Monica Gallo di Torino e Luisa Ravagnani di Brescia e tanti altri”.
A Napoli il gruppo appena insediatosi ha già stabilito per i primi di febbraio un Convegno per presentare Sbarre dalle sue origini, e affrontare il drammatico tema dei suicidi in carcere. Poi ampio spazio sarà dato alle testimonianze e ultima parte con istituzioni, garanti, associazioni e camere penali. Sarà promossa anche la raccolta di indumenti e prodotti già attiva in città.
L’incontro con l’elemosiniere del Papa e il contributo di Zucchero Fornaciari
Il gruppo è instancabile, un vulcano di idee e soprattutto una fucina di confronto per trovare soluzioni. A conferma di quanto le attività di Sbarre di Zucchero si stiano rapidamente diffondendo a macchia d’olio anche l’incontro del 30 dicembre con l’elemosiniere del Papa. Gli amministratori di Sbarre di Zucchero lo hanno raccontato in un comunicato: “Si è svolto stamattina, venerdì 30 dicembre 2022, l’incontro tra Sbarre di Zucchero, nella persona di Marco Costantini, ed il Cardinale Konrad Krajewsky, Elemosiniere del Santo Padre, che ha fortemente voluto questo incontro dopo essere venuto a conoscenza della nostra realtà a seguito della raccolta di indumenti invernali e beni primari per l’igiene personale per la popolazione detenuta, che abbiamo organizzato ed effettuato anche a Roma. Sbarre di Zucchero vuole ringraziare pubblicamente il Cardinale Konrad Krajewsky per la sua attenzione ai problemi del mondo penitenziario, la sua generosità e le future collaborazioni che verranno”. Poco tempo prima anche la donazione del cantante Zucchero Fornaciari che ha partecipato alla raccolta di indumenti e prodotti per le carceri.
