La denuncia dell'avvocato
Scippa anziana che muore, il legale: “E’ un drogato, va curato. Non abbandonatelo in cella”
Che fine deve avere la pena? E quale fine persegue la condanna quando riguarda una persona tossicodipendente tenuta dietro le sbarre, in carcere, senza la possibilità di seguire un reale e adeguato percorso di recupero? Sono le domande che il caso di Germano G., lo psicologo diventato scippatore, lascia aperte. «È stato sradicato dalla comunità dove stava lottando con successo contro il suo grave stato di tossicodipendenza che lo aveva portato a commettere degli scippi. Ma di lui si potrà parlare solo se muore, perché in Italia spesso funziona così», commenta l’avvocato Sergio Pisani, difensore dello psicologo Germano G., 45 anni, spinto a commettere reati dalla sua dipendenza dalla droga.
Proprio per recuperare soldi per qualche dose, il 21 ottobre scorso commise uno scippo che ebbe un tragico epilogo. A distanza di alcuni giorni dall’aggressione, l’anziana donna rapinata morì. La vicenda è molto a Napoli perché la vittima dello scippo fu la vedova del velista Beppe Panada che, cadendo, finì in ospedale e dopo qualche giorno morì per cause che verranno definite nel corso del processo. Di qui le indagini, l’arresto di Germano G., la presa di coscienza della necessità di farsi curare per disintossicarsi, la decisione del gip di trasferirlo in una comunità di recupero strutturata per dargli l’aiuto necessario, infine il carcere. L’aggravamento della misura nei confronti di Germano G. fu scelto in seguito alle nuove accuse relative ad altri scippi commessi a cavallo dello stesso giorno dello scippo a Posillipo. «È stato condotto in carcere nonostante i progressi raggiunti in comunità – spiega l’avvocato Pisani – ma non è finita qui. Da circa un mese ormai è privato del percorso di recupero di cui avrebbe bisogno. Nonostante solleciti di ogni tipo che hanno coinvolto diverse autorità continua incredibilmente a essere privato del programma di recupero che stava seguendo. Lo Stato deve soccorrere i suoi cittadini non abbandonarli a sé stessi», ha concluso l’avvocato Pisani.
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