I carabinieri stanno per avviare una nuova fase di esplorazione negli spazi dell’ex Hotel Astor di Firenze. Questa volta, le ricerche saranno ancora più approfondite e potrebbero coinvolgere operazioni di scavo. L’obiettivo è eliminare qualsiasi possibilità che possa esserci ancora una traccia di Mia Kataleya Chicclo Alvarez, nota come Kata, la giovane peruviana che viveva nell’edificio con la sua famiglia insieme ad altri occupanti abusivi e che è scomparsa senza lasciare traccia da oltre tre mesi.
Sotto la direzione dei magistrati Luca Tescaroli e Christine von Borries della procura di Firenze, che stanno conducendo l’inchiesta, le nuove ricerche potrebbero iniziare già durante questa settimana. Nei prossimi giorni, i carabinieri torneranno nell’ex hotel per eseguire approfondimenti, anche attraverso operazioni di scavo. Prima verranno rimossi oggetti e materiali non essenziali che erano stati lasciati nell’edificio dopo lo sgombero.
Gli inquirenti stanno considerando l’ipotesi che Kata possa essere stata vittima di un sequestro a scopo di estorsione, anche se finora non sono state ricevute richieste di riscatto dai suoi familiari. Si segue in particolare la pista di un possibile coinvolgimento in un racket delle stanze dell’ex Hotel Astor, che è stato sgomberato dalle forze dell’ordine poco dopo la scomparsa della bambina. Ad agosto, uno degli zii materni della piccola è stato arrestato nell’ambito della medesima inchiesta insieme ad altre tre persone.
Per esaminare tutte le possibili piste, i magistrati della procura fiorentina hanno richiesto assistenza internazionale, in particolare dal Perù, per acquisire testimonianze da alcune persone lì presenti. Sarà ascoltato anche uno degli zii paterni di Kata, detenuto in un carcere di Lima, e un altro peruviano, anche lui detenuto nello stesso carcere e coinvolto in un caso di droga risalente al maggio 2022 a Firenze.
