La pandemia sta creando disagi per chiunque. Tantissime attività, soprattutto quelle aperte al pubblico, sono fallite o hanno passato mesi (ormai un anno e mezzo) di grandissima difficoltà. Quelle che non hanno chiuso ora stanno iniziando a “respirare” ma anche se la curva dei contagi, grazie al vaccino, sembra reggere aleggia sempre lo spettro di nuove chiusure.
In questo contesto quelli che probabilmente hanno pagato più di tutti, e ce ne renderemo conto solo sul lungo periodo, sono i giovani. Tutti i ragazzi stanno pagando la mancanza della socialità, ma soprattutto le carenze, inevitabili, dovute alla didattica a distanza. Questa tipologia di scuola da un lato ha permesso ai giovani di proseguire il percorso scolastico, dall’altro però, per i più piccoli, è stato molto più difficoltoso poiché andrebbero seguiti di più nell’apprendimento.
Nelle grandi città i prossimi 3 e 4 ottobre si torna al voto per eleggere il sindaco e il consiglio comunale. Anche a Napoli la sfida è per raccogliere la disastrosa eredità lasciata da de Magistris con una città sull’orlo del fallimento. E nonostante i mesi per organizzare le elezioni dove si terranno i seggi elettorali? Come di consueto nelle scuole.
Cosa succederà? Che le scuole che ospiteranno i seggi e verranno chiuse per una settimana. Infatti giovedì 30 settembre sarà l’ultimo giorno in presenza. Il 1° ottobre sono in programma le sanificazioni Covid, sabato 2 ci sarà l’insediamento dei seggi, domenica 3 e lunedì 4 le elezioni. Dalle 15 del lunedì inizierà lo spoglio che proseguirà anche martedì 5. Infine mercoledì 6 sono in programma le sanificazioni Covid e solo giovedì 7 ottobre i ragazzi potranno finalmente tornare a scuola.
“E’ una situazione surreale. L’anno scorso i nostri figli hanno fatto pochissimi mesi di scuola e ora a lezioni appena iniziate c’è una settimana di chiusura“, commenta Silvia una mamma di due bimbe delle elementari. “E’ mai possibile che non si trovano altre sedi per le lezioni e a pagare sia sempre la scuola?“.
“Bloccano tutte le scuole per una settimana, è una cosa indecente“, le fa eco Antonio che prosegue: “Ho un figlio in quinta elementare e uno al primo anno di liceo. Entrambe le scuole sono qui in zona e saranno chiuse poiché in una ci sono 4 seggi e nell’altra 5. E’ mai possibile questa cosa?“. Propone quindi: “Perché i seggi non possono essere concentrati in una sola scuola per quartiere? E magari a rotazione di elezione in elezione di volta in volta? Per l’unica scuola chiusa si potrebbe addirittura attivare la didattica a distanza, invece mentre nel resto del mondo votano telematicamente, qui chiudiamo ancora le scuole con tutti i disagi che creano nella società“. Secondo il papà, inoltre, concentrando i seggi in un unico istituto si risparmierebbe anche sulle sanificazioni e non solo: “Quanto costa presidiare decine di scuole con le forze dell’ordine? E quanto costano le sanificazioni? Perché non concentrare tutto in un unico edificio?“.
Francesca, mamma di due bambini delle medie: “Possibile mai che non ci sono altre sedi che possono essere utilizzate per le elezioni? E ogni volta si toglie tempo alla scuola che negli ultimi due anni sta pagando già lo scotto del Covid?“. Poi prosegue: “Una cosa positiva della pandemia è che almeno se non si poteva stare in presenza c’era la didattica a distanza, in questo caso non ci resta neanche quella…“. Carla, infine, dice: “Non mi interessa la politica, spero che chi vinca lo faccia al primo turno, altrimenti i nostri figli perderanno un’altra settimana di scuola per i ballottaggi…“.
