In Germania, a livello mediatico, pare chiaro un aspetto ignorato da altri media internazionali e cioè che la risposta israeliana al massacro del 7 ottobre è stata e rimane legittima: Hamas è responsabile della guerra. Ciò non toglie che anche l’opinione pubblica tedesca talvolta sembri vacillare: i social sono pieni di immagini false e dati drammatici. E questo nonostante le principali testate giornalistiche sin dall’inizio del conflitto abbiano presentato le notizie con un rigore encomiabile.
Nelle ultime settimane, proprio nel momento in cui soffiano più forti i venti del “riconoscimento-premio” della Palestina, alcune testate hanno deciso di diventare ancora più incisive. Penso alle interviste di Tagesschau agli ostaggi liberati, ma anche all’importante indagine del Süddeutsche Zeitung sulle foto che vengono utilizzate dai media per documentare la fame a Gaza. Immagini scattate, per la maggior parte, dal fotografo palestinese Fteiha, un attivista che fa parte di un collettivo pro-Pal che ha quale scopo quello di esercitare “un’azione globale in Europa” promuovendo la cosiddetta “resistenza internazionale contro Israele”. Dopo i video strazianti degli ostaggi lasciati morire di fame (tra di loro sette tedeschi) da ben pasciuti terroristi, il quotidiano Bild ha deciso di rivolgersi direttamente al cancelliere Merz: “Salviamo i nostri concittadini dalle grinfie degli assassini di Hamas”.
Un titolo forte che, a prima vista può sembrare egoistico, ma che mette in luce che gli ebrei non sono altro da noi. Eppure basta seguire le opinioni di tanti nostri connazionali per capire che questo concetto anche in Italia non è chiaro. “Cosa c’è che non va nel nostro Paese [Germania]”, si chiedono il Bild e i suoi lettori, “se non pretendiamo che il governo faccia tutto il possibile per liberare gli ostaggi? Chi si ricorda ancora di Shani Louk, la ragazza tedesca violentata a morte il 7 ottobre 2023 e trasportata in auto come un trofeo per le strade di Gaza tra le acclamazioni dei poveri civili?” Qualcuno potrebbe pensare che sia un malcelato invito di venire a patti coi terroristi, magari riconoscendo lo Stato di Palestina. Niente di tutto ciò.
Il quotidiano chiarisce: “Il governo [tedesco] sta paracadutando pacchi di aiuti a Gaza. E non pone come condizione il rilascio dei nostri cittadini nei tunnel di Hamas. Cancelliere, faccia finalmente tutto il possibile per salvare anche i nostri concittadini e non solo i gazawi. Il governo federale, signor Merz, parla molto della fame a Gaza e ancora troppo poco degli ostaggi… i terroristi sanno di poter contare sui loro alleati occidentali”. Più immagini orribili vengono prodotte o falsificate, più propaganda anti-israeliana viene diffusa online, più aumenta la pressione su Israele. E rivolti a quanti chiedono l’embargo sulle armi tedesche a Israele, il Bild scrive: “Abbiate la decenza di tenere la bocca chiusa”. Vedremo se il Cancelliere Merz avrà la forza di continuare a mantenere la schiena dritta e di realizzare quel nie wieder ist jetzt (mai più è adesso) che di fatto proclama.
