“Il tuo account è stato disattivato per il mancato rispetto dei Termini e condizioni”. E’ la mail inviata, in automatico, da Glovo a Sebastian Galassi, il rider di 26 anni morto a Firenze mentre stava effettuando in scooter una consegna per la società di delivery. A denunciare l’episodio è la famiglia del giovane studente toscano che lavorava la sera per mantenersi e pagarsi gli studi.
La mail inviata dalla società spagnola di consegne a domicilio è un testo standard e arriva in automatico quando non vengono rispettati i tempi tecnici di consegna. Dopo l’invio, sono poi arrivate le scuse e le condoglianze di Glovo ai familiari di Sebastian. Un testo inviato per errore ci tiene a precisare l’azienda così come riporta il quotidiano Repubblica. “Il suo account è stato sospeso per proteggere l’identità del suo profilo e quel messaggio è partito in automatico – viene spiegato – Siamo profondamente dispiaciuti e ci scusiamo per l’accaduto“. Dopo le scuse, anche la promessa di inviare nell’immediato un contributo per le spese del funerale.
Orfano di madre, a parlare è il papà di Sebastian che vuole solo sapere cosa è successo nella serata di sabato 1 ottobre quando lo scooter Honda Sh del figlio si è scontrato con un Suv nei pressi di un incrocio. “Vogliamo sapere se ci sono state responsabilità” racconta Riccardo Galassi, avvocato civilista in pensione, a Repubblica. L’uomo alla guida dell’auto è stato al momento denunciato per omicidio stradale e la sua posizione è al vaglio della procura fiorentina.
I rilievi sono stati effettuati dalla polizia municipale che ha acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Attesa anche per gli esiti degli esami tossicologici e alcolemici a cui è stato sottoposto il guidatore della Land Rover.
Sebastian “era un ragazzo serio, che amava tutto quello che faceva e che si voleva realizzare, anche lavorando. Ci mancherà tantissimo” ricorda il padre che ora pensa all’altro figlio, Jonathan, fratello gemello del rider tragicamente scomparso. “Erano legatissimi, sarà molto dura per lui. Ora è in camera a riposare, è distrutto”.
Per il papà “Sebastian aveva iniziato un corso di design e quei soldi extra gli facevano comodo per la retta. Ero contento che facesse quel lavoretto, alleggeriva anche me che sono pensionato”. Chiarisce poi che “l’immagine del lavoratore sfruttato non lo rappresenta” perché Sebastian “era contento di rendersi autonomo e io approvavo quella scelta”.
Un cugino del giovane rider spiega che “lavorava la sera e durante i festivi per guadagnare di più, perché altrimenti la paga (circa 600 euro al mese) sarebbe stata da fame”.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella chiama in causa le campagne di delivery: “Un giovane rider di 26 anni, Sebastian, e’ morto in un incidente nella mia citta’ Firenze mentre correva a fare una consegna. Zero tutele, zero diritti. Le compagnie di delivery food non hanno niente da dire? E’ normale tutto questo in Italia nel 2022?”.
