Sequestrata, violentata e legata al letto dal compagno, donna fugge dopo 48 ore: “Mi sfregava peperoncino sugli occhi”

Immagine di repertorio

L’ha legata al letto con del nastro adesivo, picchiata al volto e ai fianchi, seviziata sfregandole del peperoncino piccante sugli occhi. Dopo quasi tre giorni di violenze sessuali e maltrattamenti, una 36enne è riuscita a fuggire dalla casa del suo aguzzino e a denunciarlo.

L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia: sono state la crudeltà e l’efferatezza con cui ha agito nei confronti della compagna a convincere il Giudice per le Indagini preliminari a richiedere la custodia in carcere come misura necessaria.

Le violenze

La donna si è ritrovata a vivere un incubo dopo pochi giorni di convivenza. Il suo compagno, un 39enne di Civitavecchia già noto alle forze dell’ordine, l’ha tenuta segregata in casa violentandola, ferendola agli arti superiori con un coltello da cucina e sottoponendola a molteplici maltrattamenti. Solo nel tardo pomeriggio di sabato scorso, approfittando della sua assenza, è riuscita finalmente a liberarsi e a scappare.

Una volta fuori dall’appartamento, ha chiesto aiuto al titolare di un negozio, che ha avvertito subito le forze dell’Ordine: è stata così soccorsa e portata al Pronto soccorso dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia, dove sono state riscontrate le violenze. 

L’arresto

Il 39enne, rientrato a casa durante la notte e avendo subito compreso la situazione, ha provato a screditare il racconto della ragazza utilizzando il suo smartphone per inviarsi messaggi minatori su WhatsApp. Peccato che nell’orario degli invii la donna fosse già in ospedale insieme a medici e Carabinieri e non avesse con sé alcun telefono.

Non riuscendo a trovare alcun appoggio da familiari e amici, l’uomo si è presentato spontaneamente presso la Caserma. Era stato fuori tutta la notte e non aveva fatto in tempo a far sparire le prove e i suoi ‘strumenti di tortura’. Durante la perquisizione sono stati infatti rinvenuti gli indumenti intimi della compagna, il coltello ed i peperoncini utilizzati per seviziarla, le lenzuola sporche di sangue e diverse tracce biologiche in vari locali dell’appartamento.        

Ora il 39enne dovrà rispondere di sequestro di persona, lesioni personali continuate e pluriaggravate, violenza sessuale.

La donna nel frattempo è stata avviata ad un percorso di riabilitazione. Verrà sostenuta sia psicologicamente che economicamente da una delle associazioni antiviolenza attive sul territorio: potrà così avere l’opportunità di ricominciare.