Dopo la Legge Merlin del 1958, in Italia il fenomeno della prostituzione ha continuato ad esistere e mutare, ma dal punto di vista legislativo il Belpaese è rimasto immobile. E’ congelato al racconto “Addio, Wanda!” con cui Indro Montanelli celebrò a modo suo la serrata delle Case Chiuse ope legis, solo che Wanda ora esercita la sua professione in strada o, da sola, in appartamento, proprio in quelle situazioni che comportano maggiori pericoli. Questo è lo stato delle cose, senza nostalgie. Nessuno vorrebbe riaprire quelle serrande ma quello che accade nel resto d’Europa sono pochi a saperlo e raccontarlo con dovizia di particolari e contezza della realtà. I politici italiani spesso sono i più ignoranti e parlano senza conoscere la materia, ma sulla base di opinioni precostituite.

UN LAVORO DI RICERCA

Ugo Rosenberg, ricercatore, appassionato di storia e di tennis, dal 2016 decide, contestualmente ai suoi già numerosi viaggi, di raccogliere materiale sul sex work in Europa, proprio per confutare i tanti stereotipi, assai diffusi, riguardo a questo fenomeno. Quella che è iniziata come una ricognizione si è trasformata in una acuta e dettagliata ricerca sul campo sfociata in un volume di 450 pagine dal titolo Sex Work “La prostituzione in Europa… oltre i pregiudizi”. L’autore si è confrontato con operatrici di ogni paese europeo, con le loro rappresentanze, ha partecipato a convegni, visitato strade di prostituzione, quartieri a luci rosse, eros center, club e centri benessere FKK. Ogni capitolo del libro è frutto di una verifica diretta, nulla è stato lasciato a opinioni o “sentito dire”: Germania, Austria, Olanda, Svizzera, Repubblica Ceca, Ungheria, Svezia fino ad arrivare in Islanda. Di ogni nazione Rosenberg esamina storia, legislazione e realtà attuale dei fatti. L’Italia è l’ultima a passare sotto lo scanner dell’autore che mostra sempre al lettore i suoi strumenti di indagine, sottolinea perplessità su statistiche e numeri, accende un faro sulla fiscalità delle sex worker dove la fa da padrone il sommerso.

LA PROPOSTA

E poi le proposte di legge e le posizioni politiche, la privacy delle operatrici come un elemento che merita un’attenzione assoluta, il ruolo di internet e lo scarto tra soluzioni di cui molto si favoleggia ma che si rivelano di fatto inattuabili. Non sarebbe un testo completo se non contenesse anche la proposta dell’autore dopo tanta analisi, pure alla luce della realtà di località italiane dove (per contiguità geografica con nazioni che hanno già scelto la soluzione dei club e centri benessere) la prostituzione di strada si è ridotta a percentuali irrilevanti. Una delle leggi più antiche dell’economia ha prevalso: spostandosi la “domanda” altrove, l’offerta è quasi scomparsa di conseguenza. Che senso avrebbe aprire un bar dove non c’è anima viva? Lo stile semplice (non scade mai in tecnicismi) dell’autore scioglie parecchi nodi legati a conoscenze superficiali e leggende metropolitane veicolate dal mainstream, accende una luce laddove regna un no assoluto ad affrontare una discussione sull’argomento e spazza via la confusione e commistione tra temi profondamente diversi: il traffico di esseri umani e la prostituzione volontaria. Un crimine da combattere il primo, che proprio dalla assenza di regolamentazione trova il terreno più fertile; un lavoro vero e proprio il secondo, da riconoscersi come tale e che ha, piaccia o no, una sua funzione nella società. Riformare la legge del 1958 è un tema che la politica dovrebbe mettere nella propria agenda senza ipocrisie e infingimenti.
Pia Covre, presidente del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, ha scritto la prefazione.

UGO ROSENBERG
Sex Work
La prostituzione in Europa… oltre i pregiudizi
EDIZIONI CROCE – novembre 2020

Patrizio J. Macci

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