Tornare a recitare dal vivo è una rinascita, dice Silvio Orlando. “È anche un atto di fede per il futuro. È tornare a parlare al pubblico, proponendo un testo con dei contenuti. In tutti questi mesi siamo stati subissati da testi di altro genere: decreti legge, bollettini medici, proclami ministeriali …”. E infatti lui ha già due progetti in cantiere.

L’attore napoletano si è raccontato in un’intervista a il Corriere della Sera. Orlando sarà a teatro, il 4 luglio nel cortile della Reggia di Capodimonte nell’ambito del Napoli Teatro Festival, per La vita davanti a sé, adattamento del romanzo di Romain Gary; e a settembre comincerà le riprese per Il bambino nascosto, tratto dal romanzo ambientato tra Forcella e il Centro storico di Napoli di Roberto Andò. Due ruoli speculari, figlio e padre, come ammette. “Il sentimento nascosto della mia paternità mancata, che rivivo attraverso questi personaggi ha qualcosa di straziante. Tante volte ho pensato a come avrebbe potuto essere un mio figlio immaginario, quello che non ho mai avuto”.

Secondo Orlando il teatro si riprenderà con più difficoltà rispetto al cinema. E proprio per la ripartenza presenta la sua proposta: “Creare un fondo interno tra gli attori che, per esempio come me, lavorano di più e che possono versare una percentuale dei propri incassi a favore dei colleghi che non lavorano: un banco di mutuo soccorso“.

Redazione

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