La storia da Genova
Solidarietà fino alla fine: 96enne lascia in eredità 25 milioni agli ospedali
La sua eredità farà del bene per tanti genovesi. Marisa Cavanna, ex professoressa di lettere in pensione, scomparsa all’età di 96 anni lo scorso 8 dicembre, ha destinato la sua eredità da 25 milioni di euro in beneficenza.
La somma sarà destinata a sedici enti, molti di questi nel territorio genovese: si va dall’ospedale Gaslini al Galliera, a cui andrà anche il ricavato della vendita di un prestigioso immobile in via Giordano Bruno a Genova dal valore di 3 milioni di euro. Gli arredi invece andranno al Don Orione di Genova, che tra titoli e contanti riceverà circa 5 milioni di euro.
Un testamento che, come ricostruito dall’Ansa, era già pronto dal 2012: nell’eredità sono inclusi anche la nipote, alcuni amici dell’anziana ex professoressa e lo stesso curatore testamentario, che sarebbe rimasto “stupito” dal lascito. La signora Cavanna non ha dimenticato neanche la donna che nell’ultimo periodo della vita l’ha curata e assistita, a cui andranno circa 3 milioni di euro.
Tra le altre associazioni ed enti coinvolti nella donazione ci sono l’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul Cancro (5 milioni) oltre a quattro milioni da ripartire tra Amnesty International, Amici senza frontiere, Save the Children, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Associazione italiana Amici di Roul Follereau, Lega del Filo d’oro, Suore missionarie della carità opera Madre Teresa di Calcutta, Piccole suore dei poveri, Fondazione Opera S. Francesco dei Poveri, Associazioni Missioni Don Bosco e Opera d’Assistenza ‘Progetto sorriso nel mondo’.
La signora Cavanna, mai sposata ed estremamente riservata, mai desiderosa di apparire ufficialmente nei suoi atti di beneficenza, ha chiesto nel suo ‘memoriale’ di utilizzare il lascito per gli ospedali Gaslini e Galliera per la ricerca e l’acquisto di apparecchiature mediche “necessarie per più opportune cure degli ammalati”. A Galliera avrebbe chiesto invece di “privilegiare la divisione di Cardiologia per continuare la tradizione della mia famiglia”.
Come scrive il Corriere della Sera, la signora Cavanna aveva anche scritto da sé il proprio necrologio, che si chiudeva con “un commosso alla lunga schiera degli ex allievi”.
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