Nei primi accertamenti sul cadavere di Sonia Di Pinto è stata trovata una ferita alla testa. Forse l’esito e la traccia di un colpo mortale. Al momento quello della 46enne di origini molisane è un giallo. La donna è stata trovata morta in uno scantinato del ristorante pizzeria dove lavorava a Kirchberg, in Lussemburgo. Le autorità locali indagano sull’accaduto e non escludono alcuna pista al momento.
A cominciare da quella della rapina finita in tragedia. Di Pinto era nata a Losanna, in Svizzera – dove i genitori erano emigrati anni fa – ma era cresciuta in Molise, a Petacciato. Era partita per il Lussemburgo alcuni anni fa e lavorava nella capitale del Granducato. Rientrava spesso al paese. Era anche volontaria in un’associazione di Protezione Civile.
Il corpo è stato rinvenuto nei locali dell’attività in Avenue J. F. Kennedy, nel Granducato. Ritrovato a qualche ora di distanza dalla fine del turno di lavoro. A far scattare l’allarme è stato Sauro Diogenici, il compagno della donna con la quale viveva a Esch-sur-Alzette, che non l’aveva vista tornare a casa. “Non posso ancora crederci. Eravamo felici, mi hanno strappato l’anima, sei stata sempre la migliore tra noi due, non riesco ad accettarlo”. Sul corpo sarà eseguito l’esame autoptico. I genitori della donna sono immediatamente partiti per il Lussemburgo.
Sconcerto e cordoglio a Petacciato, comune di neanche quattromila abitanti in provincia di Campobasso. “Esprimo a nome mio, dell’amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza il cordoglio per la tragica e improvvisa scomparsa di Sonia. Il dolore, lo smarrimento sono i sentimenti prevalenti dell’intera comunità di Petacciato che si stringe intorno ai genitori e ai fratelli per questa tragedia che lascia tutti nello sconcerto. A loro vanno le nostre più sentite condoglianze”, ha dichiarato Roberto Di Pardo, il sindaco di Petacciato.
