Sopravvissuto alla Shoah, Boris ucciso nella “denazificazione” dell’Ucraina di Putin

Boris Romanchenko era sopravvissuto alla Shoah. È morto durante l’operazione di “denazificazione” dell’Ucraina, come definita dal Presidente della Russia Vladimir Putin nell’annuncio dell’invasione lo scorso 24 anni. A dare la notizia è stata la Fondazione dei lager di Buchenwald e Mittelbau-Dora. Romanchenko è morto a causa delle conseguenze di un bombardamento sulla città di Kharkiv.

La fondazione ha riportato nel suo post su Twitter: “Il nostro amico Boris Romanchenko, sopravvissuto ai campi di concentramento di Buchenwald, Peenemunde, Dora e Bergen-Belsen, è morto venerdì scorso in un attacco al suo condominio a Kharkiv. Siamo profondamente scioccati”. La fondazione ha ricordato come l’uomo si fosse dedicato a “ricordare i crimini del nazionalsocialismo ed era vicepresidente del Comitato internazionale Buchenwald-Dora”.

 

Su Telegram il messaggio del sindaco di Leopoli Andrij Sadovyj. “Boris Romanchenko, 96anni, ex prigioniero dei lager nazisti, è morto a Kharkiv. Dopo essere sopravvissuto a Buchenwald, Peenemunde, Dora Mittelbau, Bergen-Belsen, è stato ucciso da un missile russo lanciato contro il suo appartamento durante ‘l’operazione di denazificazione’. I nuovi fascisti continuano il lavoro di Hitler“.