Sputo contro Paolo Ascierto prima di Napoli-Juve, da eroe del Covid a rivale bianconero: “Che rabbia”

Durante l’emergenza Covid era considerato un eroe, una bandiera del sud Italia e di Napoli in particolare contro gli esperti del nord (a partire da Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco) grazie al tocilizumab, il farmaco anti-artrite utilizzato per curare i pazienti affetti da Covid e migliorare la sopravvivenza. Paolo Ascierto, 59enne oncologo del Pascale di Napoli e tra i maggiori esperti a livello mondiale di melanoma, ha però un ‘difetto’: è tifoso della Juve.

E domenica sera in occasione della sfida del Maradona contro la Juventus (vinta 2-1 nei minuti finali dalla squadra di Calzona) il direttore, originario del Sannio, del Dipartimento Melanoma, Immunoterapia e Terapie Innovative del Irccs partenopeo è stato vittima di un episodio disgustoso. A denunciarlo lo stesso Ascierto sulle pagine del Mattino. “Sono juventino da 52 anni. Agli sfottò sono abituato. Ma uno sputo no, mi pare che così si superi il limite. Mi ha fatto male, lo confesso” spiega in una intervista al quotidiano napoletano.

Ascierto era in fila all’esterno della Tribuna Posillipo quando è stato raggiunto da uno sputo mentre era in fila per entrare. “Uno sputo chiaramente indirizzato a me, finito tra i miei piedi, in segno di disprezzo“. Protagonista, racconta, “un uomo più o meno della mia età. Mi ha prima ceduto il passo. Poi mi ha sputato tra i piedi. Ho capito che era una provocazione e ho lasciato perdere. Hanno visto tutti. C’era anche mio figlio Luca, juventino come me. Non volevo turbarlo. Non bisogna provare vergogna o disagio per essere tifosi di una squadra invece che di un’altra. Che amarezza, che rabbia”.

Ascierto spiega che è la prima volta che accade una cosa “così sgradevole”. “I miei amici mi mettono continuamente in mezzo e le battute ci possono stare. Le accetto tutte con simpatia, col sorriso. Peraltro ero nella tana del lupo. Lo stadio Maradona, in mezzo ai tifosi del Napoli. Mi sarei aspettato ogni tipo di presa in giro. Vi facciamo cinque gol. Vi facciamo pigliare collera, eccetera. Va benissimo. Ma uno sputo, un segno così volgare di disprezzo, no. È troppo“.

Un episodio gravissimo che per Ascierto rovina la passione che lega tanti italiani al gioco del calcio. “Credo che ci sia anche qualcuno che, magari inconsapevolmente, soffi un po’ sul fuoco, alimenti questa contrapposizione dura, che va oltre il limite, sembra un odio personale. In fondo parliamo di una passione sportiva, mica ci caratterizza come persone”.

A rincuorare l’oncologo è la solidarietà ricevuta dai tifosi napoletani dopo lo sputo: “Già sul mio profilo social, dove ho scritto dell’episodio, ho raccolto tanti commenti di sostegno. La verità è che la stragrande maggioranza dei tifosi è gente comune, mite, che ama il calcio, si diverte, si arrabbia, si accalora, che si prende un po’ in giro reciprocamente ma poi conosce il senso del limite. Questo ha mitigato l’amarezza ma comunque dico: attenzione. Non esageriamo. Abbassiamo i toni e godiamoci la bellezza del calcio. Non roviniamo una passione”.