La Camera dei deputati ha confermato il taglio dei vitalizi per circa 800 ex parlamentari, respingendo i ricorsi presentati da 18 di loro contro questa che è una misura retroattiva. Una decisione adottata non per rispetto del diritto ma per paura dell’opinione pubblica.
Il taglio retroattivo e il finimondo se…
Diciamolo chiaramente, se un taglio retroattivo del genere fosse stato imposto a magistrati, medici, docenti universitari o a qualunque categoria di lavoratori sarebbe successo il finimondo: titoli sui giornali, scioperi, ricorsi.
Ma visto che si tratta e si parla di ex parlamentari scatta il riflesso condizionato. Se lo meritano, sono privilegiati, più gliene togli e meglio è. Perché colpire i politici fa guadagnare applausi facili.
Non è una questione di privilegi
Adesso non si tratta di difendere privilegi, si tratta di difendere regole, perché se si accetta il principio che i diritti, i cosiddetti diritti acquisiti, si cancellano per pura convenienza, nessuno più è al sicuro e si mette a rischio lo stato di diritto, per cui oggi tocca ai vitalizi dei parlamentari, domani sarà il turno di pensioni, contratti pubblici, risparmi.
Un giorno toccherà a voi
Fate attenzione perché qando la politica si piega in questo modo al populismo, si sa dove si comincia ma non si sa dove si finisce e quindi se oggi gioite per quello che accade agli ex parlamentari, ricordate che questo trattamento potreste subirlo voi un giorno e quel giorno non venite a lamentarvi, mi raccomando.
