Si soffia in un tubo e in tre minuti si ottiene il risultato. È stato approvato per la prima volta un test per il covid-19 che rileva i composti chimici nei campioni di respiro che identificano la presenza del contagio. A dare l’ok la Food an Drug Adminitration (FDA), l’agenzia regolatrice dei farmaci degli Stati Uniti. Il test Breathalyzer è stato realizzato dalla InspectIR.
Il tubo nel quale il paziente deve soffiare è collegato a un dispositivo portatile che cattura il respiro. Solo tre minuti per il risultato. Il test “del palloncino” anti-covid, come già è stato soprannominato viste le somiglianze con l’alcol test, è stato oggetto di uno studio su 2.409 volontari, con e senza sintomi di covid-19, e ha dimostrato una sensibilità del 91,2%, che si riferisce alla percentuale di positivi che InspectIR covid-19 Breathalyzer ha identificato correttamente.
Il test riscontra la presenza dei marcatori di cinque composti organici volatili legati al contagio. Per la FDA la positività al test va comunque confermata con un test molecolare. La tecnica utilizzata dalla tecnologia è chiamata gascromotografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC/MS) che separa e identifica le sostanze chimiche in combinazione e rileva rapidamente i composti organici volatili.
Il test dovrà essere eseguito da un soggetto qualificato e sotto la supervisione di un operatore sanitario. Il macchinario, grande quanto un bagaglio a mano, può analizzare fino a 160 campioni al giorno. “L’autorizzazione di oggi è un altro esempio della rapida innovazione nel campo dei test diagnostici per Covid-19”, ha affermato Jeff Shuren, direttore del Center for Devices and Radiological Health della Fda. “La FDA continua a sostenere lo sviluppo di nuovi test COVID-19 con l’obiettivo di far avanzare le tecnologie che possono aiutare ad affrontare l’attuale pandemia e mettere gli Stati Uniti in una situazione migliore in vista della prossima emergenza sanitaria”.
Idea simile era stata avanzata lo scorso mese anche dall’Istituto di chimica biomolecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Icb) che aveva presentato un dispositivo che riusciva ad analizzare alcuni “campioni di condensato” dell’aria espirata. I risultati erano stati molto positivi in quel caso, con risposta in sei minuti, efficacia al 90%.
