Troppa fiducia a Zelensky, sul missile in Polonia il presidente ucraino ha mentito

Sappiamo tutti che Putin non ha scusanti: la Russia non doveva invadere l’Ucraina. Punto e basta. Ribadito all’infinito questo concetto onde evitare polemiche becere e strumentali, la vicenda del missile caduto in territorio polacco evidenzia però ancora una volta come Zelensky sia ben lontano dall’essere un affidabile statista. Risulta infatti che il Presidente ucraino, non soltanto abbia gettato benzina sul fuoco in merito alle cause dell’incidente, ma abbia sistematicamente mentito sul punto anche dopo le risultanze delle indagini compiute da Stati Uniti e Polonia.

Ciò è molto grave e dovrebbe far riflettere sulla fiducia incondizionata che i governi occidentali hanno fino ad oggi nutrito verso questo personaggio. Per mesi, peraltro, non si è potuto proferire parola senza essere accusati di essere filo putiniani. Si era sotto una vera e propria cappa mediatica dove si dava conto enfaticamente di ospitate del presidente ex comico nelle sedi istituzionali come se trattasse di un talk show, oppure di visite di Stato di leader che indossavano abiti mimetici per adeguarsi all’abbigliamento del presidente ucraino. Quasi fosse una moda. Un conto è la difesa del diritto internazionale, altro supportare la “guerra patinata” di Zelensky.

Dopo aver riaffermato senza alcuna ambiguità l’appartenenza allo schieramento NATO, va colto come un segnale positivo l’atteggiamento calmo e riflessivo dimostrato dal presidente Biden l’altro giorno di fronte all’incidente verificatosi in territorio polacco: per la prima volta non ha seguito e neppure “spondato” Zelensky. L’obiettività sarebbe di aiuto a tutti, anche ad una parte della nostra sinistra che, presa dalla foga di bollare gli avversari come filo putiniani, si è caratterizzata per essere interventista ad ogni costo. Con ciò perdendo un’importante occasione politica.