L'escalation del conflitto in Ucraina
Missili caduti in Polonia, cosa c’è dietro e di chi sono le responsabilità

Nel giorno in cui Zelensky apre alla pace seppure con condizioni, i russi rispondono con il pugno duro. Oltre ad aver bombardato a tappeto l’Ucraina con più di cento missili, Mosca avrebbe colpito anche Przewodow, paese polacco vicino alla frontiera ucraina. A darne notizia è stata la Bild ma la circostanza è stata rilanciata anche dall’agenzia russa Ria Novosti, e confermata anche dai media americani, sulla base di quanto risulta all’intelligence. In Polonia è allarme rosso, Il presidente del Consiglio polacco Mateusz Morawiecki ha convocato una riunione urgente del Comitato per la sicurezza nazionale e la difesa.
Il pressing americano non sembra averne scalfito la sua granitica certezza sulla vittoria finale. Con l’assoluta convinzione che se pace sarà essa sarà la ratifica dei successi militari. Dieci condizioni per la pace. Una pace che sia sostanziale, non di facciata ma reale. A dirlo, intervenendo in video al G20 di Bali, è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, volato in Indonesia al posto del presidente Vladimir Putin, è rimasto nella sala mentre Zelensky parlava. Allo stesso modo, quando è stato il turno di Lavrov tutti gli altri capi di Stato e di governo sono rimasti ad ascoltare. Nel suo discorso Zelensky si è rivolto ai leader “del G19”, con un’ostentata esclusione della Russia. «Non vale la pena offrire all’Ucraina compromessi su sovranità, territorio e indipendenza», mette in chiaro Zelensky. «Rispettiamo le regole e siamo persone di parola. L’Ucraina è sempre stata leader negli sforzi per il mantenimento della pace e il mondo lo ha visto. Se la Russia dice che vuole porre fine a questa guerra, lo dimostri con le azioni», chiede. Perché «non permetteremo alla Russia di aspettare, costruire le sue forze e quindi iniziare una nuova serie di terrore e destabilizzazione globale. Non ci sarà una Minsk-3 (il riferimento è ai due falliti accordi di cessate il fuoco sullo status della regione orientale del Donbass, ndr) che la Russia violerà subito dopo l’accordo. Esiste una formula ucraina per la pace. Pace per l’Ucraina, l’Europa e il mondo. E c’è un insieme di soluzioni che possono essere attuate per garantire davvero la pace». Zelensky invita quindi i Grandi della Terra riuniti a Bali a lavorare per la pace “insieme a noi”.
Queste le dieci condizioni che elenca: radiazioni e sicurezza nucleare; sicurezza alimentare; sicurezza energetica; liberazione di tutti i prigionieri e deportati; attuazione della Carta delle Nazioni Unite e ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dell’ordine mondiale; ritiro delle truppe russe e cessazione delle ostilità; ripristinare la giustizia; anti-ecocidio; prevenzione dell’escalation; fissare la fine della guerra. Al primo posto, dunque, c’è “la sicurezza nucleare”, seguita dalla “sicurezza alimentare” e dalla “sicurezza energetica”. “La quarta condizione è il rilascio di tutti i prigionieri e i deportati”. Al quinto punto, “l’attuazione della Carta delle Nazioni Unite e il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dell’ordine mondiale”. «La sesta sfida – ha evidenziato il presidente ucraino – è il ritiro delle truppe russe e la cessazione delle ostilità». Al settimo punto c’è la “giustizia”: «Abbiamo già proposto una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite riguardante un meccanismo di compensazione internazionale per i danni causati dalla guerra russa: vi chiediamo di attuarla». L’ottavo punto, “l’ecocidio”, è “la necessità di proteggere immediatamente l’ambiente”. Il nono punto «è la prevenzione dell’escalation: un rischio che esiste ancora e rimarrà finché la nostra sicurezza non sarà adeguatamente garantita. L’Ucraina non fa parte di nessuna alleanza. E la Russia ha potuto iniziare questa guerra proprio perché l’Ucraina è rimasta nella ‘zona grigia’ tra il mondo euro-atlantico e l’imperialismo russo».
All’ultimo posto “la conferma della fine della guerra”. «Quando tutte le misure antibelliche saranno state attuate, quando la sicurezza e la giustizia cominceranno a essere ristabilite, un documento che conferma la fine della guerra dovrà essere firmato dalle parti», ha concluso Zelensky. Il ministro degli Esteri russo ha subito bollato le condizioni di pace chieste da Kiev come “irrealistiche e inadeguate”. La Russia vuol vedere “fatti concreti e non parole”. Zelensky, ha aggiunto Lavrov, “non ascolta alcun consiglio degli occidentali sui negoziati con la Russia” e nel suo discorso ha dato prova di una “retorica russofobica e aggressiva”. Parole per ora. Ma poi ci sono i fatti. Fatti di sangue e di morte. «Nelle ultime 24 ore, la Russia ha bombardato le regioni di Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk, Sumy, Kharkiv, Luhansk, Donetsk, Mykolaiv, Kherson, Kiev, Poltava, Vinnytsia, Cherkasy, Leopoli, Zhytomyr, Rivne e Khmelnytskyi. Almeno dieci persone sono state uccise, 15 ferite», hanno comunicato le amministrazioni militari regionali nel bollettino quotidiano. «Attualmente, il 90% della regione di Ternopil rimane senza elettricità a causa del massiccio bombardamento dell’Ucraina da parte degli invasori russi oggi». Almeno una persona è morta in seguito agli attacchi missilistici russi su un edificio residenziale di Kiev, secondo l’amministrazione militare. «La Russia ha lanciato oggi (ieri per chi legge, ndr) circa 100 missili su tutto il territorio ucraino», ha detto Yurii Ignat, rappresentante delle forze aeree dell’esercito ucraino per i media. «Quello effettuato oggi dalla Russia corrisponde al più grande bombardamento del sistema energetico ucraino dall’inizio della guerra». Ad affermarlo è il ministro dell’Energia ucraino Herman Galushchenko, come riporta Unian. Secondo Galushchenko, questo attacco può colpire non solo il sistema energetico dell’Ucraina ma anche i sistemi energetici di alcuni paesi vicini.
Il vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Kyrylo Tymoshenko, ha affermato che «più di sette milioni di utenti ucraini sono rimasti senza elettricità a causa della raffica di attacchi missilistici odierni». Tymoshenko ha aggiunto che «15 impianti energetici ucraini sono stati danneggiati durante gli attacchi russi». Lo riporta la Cnn. «Gli Stati Uniti condannano fermamente gli ultimi attacchi missilistici della Russia contro l’Ucraina, che sembra abbiano colpito edifici residenziali a Kiev e altri siti in tutto il Paese», scrive in una nota il consigliere per la Sicurezza Usa, Jake Sullivan sottolineando che mentre «i leader si incontrano al G20 la Russia continua a minacciare vite e distruggere infrastrutture critiche per l’Ucraina». «Gli Stati Uniti e i loro alleati continueranno a fornire a Kiev ciò di cui ha bisogno per difendersi, compresi i sistemi di difesa aerea. Resteremo a fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario», ribadisce Sullivan. «Smettetela di proporre all’Ucraina di accettare gli ultimatum russi!», scrive su Twitter il ministero degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, aggiungendo: «I missili russi stanno uccidendo persone e distruggendo le infrastrutture in tutto il Paese in questo momento». Poi ha concluso: «Questo è ciò che Mosca ha da dire sui colloqui di pace. Questo terrore può essere fermato solo con la forza delle nostre armi e dei nostri principi». È il 265esimo giorno di guerra.
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