A Palermo è emersa una maxi truffa riguardante il reddito di cittadinanza, che ha portato all’arresto di una persona e all’indagine di altre 93. L’operazione è stata condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, in seguito a un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura del capoluogo siciliano. In base a questa ordinanza, è stato imposto l’arresto domiciliare per una persona e il sequestro preventivo di un Centro di Assistenza Fiscale (CAF), nonché di disponibilità finanziarie per un totale di 620.402 euro.
I reati contestati sono principalmente truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsificazione materiale e ideologica in atti pubblici, nonché istigazione alla corruzione. L’indagine ha avuto origine da una segnalazione di un dipendente del Comune di Palermo e ha portato all’identificazione di numerose attività illecite che consistevano nell’elaborazione e nell’utilizzo di documentazione deliberatamente alterata, inviata attraverso mezzi telematici alle sedi locali dell’anagrafe comunale incaricate del cambio di residenza. L’obiettivo era ottenere in modo fraudolento i requisiti necessari per beneficiare del reddito di cittadinanza.
In particolare, l’indagato, il quale lavorava per una società partecipata dalla Regione Siciliana, utilizzando un CAF come intermediario legale, avrebbe compilato documenti falsi a favore di un vasto gruppo di “clienti”. Per ogni pratica svolta, riceveva un pagamento precedentemente concordato. Inoltre, ha cercato di corrompere dipendenti comunali attraverso doni e somme di denaro al fine di accelerare le procedure amministrative relative al cambio di residenza. Nel corso delle indagini, che coinvolgono complessivamente 93 indagati, sono stati individuati 53 individui che avevano beneficiato indebitamente del reddito di cittadinanza.
