Fortunatamente sia il Documento di Economia e Finanza (DEF), sia la Nota Aggiuntiva al Documento di Economia e Finanza (NADEF) sono diventati solo strumenti statistici e quindi preoccupano di meno il Governo, invece rimane un riferimento critico lo strumento della Legge di Stabilità 2026. Ma ci sono alcune emergenze che sicuramente creeranno serie difficoltà proprio nella stesura della richiamata Legge di Stabilità, in particolare: il 30 giugno del 2026 pone fine alla possibilità di utilizzo delle risorse del PNRR.
Per quella data saremo in grado di raggiungere una spesa non superiore ai 90 miliardi di euro. Una perdita secca di risorse pari a circa 130 miliardi di euro per cui è necessario trasformare le risorse a fondo perduto, pari a circa 28 miliardi non spendibili dei 68,9 miliardi autorizzati, in prestito con un tasso di interesse da definire e aumentare i tassi dei 52 miliardi di euro dei 122,6 autorizzati inizialmente, mentre si mantengano inalterati i tassi dei 20 miliardi dei 30,6 miliardi del Fondo complementare.
L’ipotesi invece attuale di trasferimento degli interventi dal PNRR al FSC genera vere emergenze
Come si fa a togliere alla Regione Calabria i 3.059,7 miliardi e alla Regione Sicilia i 7.374,6 miliardi già assegnati? Cioè come si fa a dare vita ad una simile rivisitazione sapendo che una tale scelta sarà immediatamente impugnata sia dalle singole Regioni che dalla stessa Unione Europea. Nel 2026 rimane solo un anno per l’utilizzo delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione (anche se c’è una possibile fase di ulteriori due anni non possiamo non ricordare che dei 78 miliardi assegnati allo stato attuale la spesa, dopo cinque anni, non ha superato i 2,8 miliardi di euro) ed è davvero impraticabile la proposta di trasferimento di opere del PNRR.
I Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP)
Dovevano essere la condizione obbligata per l’avvio della Riforma finanziaria differenziata delle Regioni sono solo allo stato un “obiettivo”. La riforma stabilisce che per le materie relative ai diritti civili e sociali, come istruzione, ambiente, salute, e sicurezza sul lavoro, la richiesta di autonomia è subordinata alla definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Nel Mezzogiorno i Livelli Essenziali delle Prestazioni sono praticamente inesistenti; per la offerta di servizi socio – assistenziali si passa da 22 euro in Calabria ai 540 euro a Bolzano. La spesa sociale del Sud è di 58 euro pro capite, mentre la media nazionale è di 124 euro.
La riforma della offerta portuale ed interportuale
Nel programma della coalizione di centrodestra avevamo letto ed apprezzato la presenza della riforma portuale ed interportuale; sono passati tre anni e finora solo 62 convegni ricchi di assicurazioni e di intuizioni programmatiche ma nessuna proposta è arrivata in Consiglio dei Ministri. Eppure l’attuale Governo sa che la funzionalità della offerta portuale ed interportuale incide per oltre il 26% nella formazione del PIL.
L’emergenza del centro siderurgico di Taranto
Stiamo ormai vicini ad una delle più preoccupanti “bombe sociali” del Mezzogiorno; una bomba che tra lavoratori diretti ed indiretti contiene la perdita di circa 25mila posti di lavoro. Non credo sia possibile continuare a produrre bandi di gara per cercare possibili gestori. Occorre una immediata azione del Governo che contempli: l’inserimento nel bilancio dello Stato di un fondo di 4 miliardi per il risanamento funzionale dell’impianto, la gestione del centro, per almeno un quinquennio, da parte di un sistema caratterizzato da un apposito Partenariato Pubblico Privato; la rivisitazione funzionale dei sistemi logisti di accesso all’impianto; la riqualificazione dell’hinterland con uno stanziamento di 1,2 miliardi.
Il 2026 è il penultimo anno di Legislatura
È l’anno in cui sarà necessario produrre un bilancio della Legislatura e assicurare sia le adeguate risorse per la serie di aree tematiche prima elencate, sia le azioni e le scelte procedurali capaci di prospettare le linee strategiche della prossima Legislatura. Leggendo queste oggettive criticità ci si meraviglia che l’attuale opposizione preferisca attaccare il Governo su tematiche completamente meno rilevanti come il sito albanese per la gestione dei migranti, come le risorse limitate per la Sanità, ecc. In fondo la forza del Governo e dell’attuale maggioranza sta proprio in questa incapacità della opposizione.
