Il 21enne non parla da giorni
Uccide padre e amico, la madre di Sacha: “Ti voglio bene e non ti lascerò solo”. I problemi psichici e la ‘delusione d’amore’
E’ da pochi giorni vedova con un figlio in carcere accusato dell’omicidio del genitore. Ma Marylke non lascerà solo il figlio ed è tornata subito in Olanda per recuperare la documentazione che certificherebbe i disturbi psichici di Sacha Chang, il 21enne catturato dopo una fuga nei boschi di 40 ore nata in seguito al duplice omicidio del papà Chainfa Chang, 65 anni, e di Lambertus Ter Horst, il medico 60enne amico di famiglia che li stava ospitando nel corso di una vacanza a Montaldo di Mondovì (Cuneo).
Marylke, madre del 21enne che da venerdì è in carcere e non parla con nessuno (anche oggi durante l’udienza di convalida del fermo si è avvalso della facoltà di non rispondere), ha incontrato il figlio stesso venerdì scorso, 18 agosto, nella caserma dei carabinieri. Arrivata poche ore prima da Amsterdam in compagnia del figlio più piccolo, la donna ha provato a rassicurare Sacha, invitandolo a stare tranquillo e a fidarsi delle persone che ha intorno. E’ consapevole dei problemi psichici del figlio, che sarebbero nati in seguito a una delusione amorosa (“Sacha è in cura in un centro di Amsterdam”), e dell’orrore di cui si è macchiato. Ma nel processo non si costituirà parte civile ha fatto sapere attraverso Luca Borsarelli, il legale che difende il 21enne. Anzi. Vuole stare vicino a Sacha in questo momento delicatissimo.
Quando l’ha incontrato in caserma venerdì scorso, così come ricostruisce il Corriere della Sera, mentre lui la guardava con lo sguardo assente, Marylke non ha potuto fare altro che sussurragli più volte “ti voglio bene”. Ai militari ha spiegato che Sacha era arrivato in Italia “per trascorrere qualche giorno di vacanza e trovare così un po’ di serenità”. La sera prima del duplice omicidio, racconta di aver sentito il marito e, “parlando di Sasha, mi aveva confermato di come fosse tranquillo. Non capisco cosa possa essere successo“.
Adesso la donna è rientrata in Olanda sia per recuperare la documentazione che accerterebbe i disagi di natura psichica del figlio, sia per organizzare il rientro della salma del marito e i successivi funerali. L’avvocato Borsarelli spiega di “voler richiedere una perizia psichiatrica per Sacha” per questo “sapere di una visita psichiatrica fatta in Olanda o che il giovane sia stato preso in carico da qualche centro specializzato ci sarà utile per capire come muoverci. La fuga può essere stata una reazione di spavento”. Sacha sarebbe già stato in cura in un centro di Amsterdam dopo una lite violenta avvenuta in passato.
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