La storia politica del Novecento è piena di personaggi simili all’Ulisse omerico, l’uomo solitario in cerca di un approdo e che nel suo viaggio è disposto ad affrontare di tutto. Eroi contemporanei, accanto a una moltitudine di politici di professione spesso mutevoli a seconda delle convenienze. Altiero Spinelli è senz’altro un eroe omerico. Bene ha fatto dunque Massimiliano Coccia (insieme allo storico Piero Graglia) a realizzare un accuratissimo podcast su questo politico leggendario, intitolato appunto “Ulisse, vita e battaglie di Altiero Spinelli”, prodotto da Fandango, realizzato con Linkiesta e ascoltabile su Spotify.
L’equivoco su Spinelli
Sono sette puntate su Spinelli-Ulisse (era il suo nome di battaglia durante la clandestinità), costruite anche attingendo ai materiali sonori di Radio Radicale e ad altre fonti d’archivio, che ci restituiscono il complesso itinerario intellettuale e politico di un uomo che è stato spesso definito un “visionario” per aver immaginato ottant’anni fa lo Stato federale europeo. Ma è un termine che può indurre a un equivoco, quasi che Spinelli fosse un sognatore, un utopista, quasi un letterato: e invece è più giusto definirlo un precursore di un disegno che allora certo era troppo in anticipo sui tempi, ma che oggi si rivela come un punto di riferimento politico di straordinaria grandezza. In questo podcast, “Ulisse” si trova dunque moltissimo su questo grande uomo che sull’isoletta Ventotene vide un futuro così difficile a realizzarsi imperniato sull’unità europea. È lo Spinelli del famoso “Manifesto” redatto con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, lì, al confino sull’”isola riflessa”, come la chiamò Fabrizia Ramondino nel romanzo omonimo.
La costruzione Europea
Il sogno che piano piano diventa Storia: questa è la lezione di Spinelli. E infatti sono molto interessanti anche le puntate dedicate allo Spinelli che da «lupo solitario», come si definì egli stesso parlando con Radio Radicale, cioè una figura che per quanto eminente resta per decenni estraneo al mondo politico, diventa protagonista della fase cruciale della costruzione europea, cioè quando finalmente entrò nella Commissione di Bruxelles e poi fu eletto come indipendente del Pci alla prima elezione a suffragio universale dell’Europarlamento nel 1979. “Ulisse” di Massimiliano Coccia e Piero Graglia va dunque ascoltato per imparare come un lungo viaggio intellettuale e politico può approdare nel futuro. Anzi, persino nel presente.
