Chissà se Clemente Mastella ci ha pensato mai. Tra poco meno di tre anni termina il suo secondo mandato da sindaco di Benevento e potrebbe essere questa l’occasione per chiudere con la politica attiva e aprire una scuola di formazione di social media manager per quei primi cittadini che popolano le piattaforme, regalandoci ogni giorno autentiche perle di intrattenimento pop e trash.
Potrebbe diventare un polo formativo di successo, anche perché si sa Mastella è bravo di suo e, in particolare negli ultimi anni, ha dato ampiamente prova di sapersi adattare e sopravvivere senza particolari affanni nella giungla dei social trovando una sua precisa identità e riconoscibilità, ma soprattutto perché non mancherebbero gli studenti. Anzi. Il buon Clemente, cresciuto a pane e veline nell’Italia democristiana sarebbe invece un ottimo Maestro per i tanti sindaci che sui social ci sono con risultati altalenanti, dimenticandosi che quando si ha un ruolo istituzionale la forma è sempre sostanza anche nell’info-sfera digitale.
Ecco perché mi permetto di consigliare a Mastella di inaugurare la prima scuola per la gestione dei social delle fasce tricolori e al sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, di iscriversi subito pagando la retta piena. Una visita al suo account TikTok, aperto a dicembre del 2019, riesce a generare nei follower serenità, invidia e un’infantile sorpresa. Antonfrancesco Vivarelli con il suo stile alla Blues Brothers è una miniera di leggerezza adolescenziale: il video più visto, circa 85 mila visualizzazioni, ha come titolo “mercoledì dance” pubblicato il 22 dicembre 2022, che non può non rivedere dopo la prima volta almeno altre dodici di seguito.
@vivaantonfrancescoMercoledì dance…♬ original sound – heyy
Ma, tra i possibili iscritti come non consigliarla la frequenza, anche da remoto sia chiaro, anche ai primi cittadini di Terni, Stefano Bandecchi, a quello di Como, Alessandro Rapinese, o al sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, che ama ricordare che la Gen Z lo chiama “il Sindaco di TikTok”.
Il sindaco di Terni, nonché presidente della squadra di calcio del capoluogo laziale, ha più e più volte utilizzato i social per auto-magnificare il suo iper decisionismo imprenditoriale, che frequentemente sfocia in un’irruenza verbale che tritura regole, ruoli e convenzioni
Ultimo esempio: il video postato sull’account Instagram giusto una settimana fa. Al termine della seduta del Consiglio comunale il sindaco ci racconta il rispetto per le istituzioni assembleari: “grande discussione giornaliera sul niente e dopo aver parlato 13 ore del niente l’opposizione ha capito la differenza tra minoranza e maggioranza. Una giornata di tempo buttato e tolto al giardinaggio, al rifacimento delle strade e alle imprese della provincia ternata”.
Dal Lazio alla Lombardia, da Bandecchi a Rapinese, cambia il linguaggio ma non un certo sfrontato dei social. Anche qui il format scelto è quello del video. La sera del 20 dicembre 2022 sulla sua pagina Facebook al termine della seduta del Consiglio comunale, il sindaco Rapinese tornando a casa fa una diretta e dopo aver raccontato ai comaschi l’esito della seduta che ha approvato il bilancio preventivo dell’ente nei termini ci tiene a rimarcare citando alcune cose fatte che “più di così non potevo fare e a giudicare da fatti nessuno, nessuno, nessuno, ha mai fatto più di così”.
Da Como a Gallarate è un attimo e qui è impossibile non fare un salto sull’account del primo cittadino dove campeggia perennemente l’hashatag VitaDaSindaco. Andrea Cassani ha poco meno di 5 mila follower e i suoi video per quanto fanno registrare numeri normali, il più visto ha 43 mila visualizzazioni, ma sono dei mini capolavori di comunicazione politica pop, a volte meno riusciti, altre decisamente meglio e altre ancora perfettamente off topic.
@cassaniandrea
