La foto di Giorgia Meloni che accoglie Elon Musk, a Palazzo Chigi, ha incassato 164.285 like su Instagram e altri 105.573 like dall’account Twitter del Presidente del Consiglio. Mentre, l’abbraccio con Tom Cruise, immortalato qualche giorno dopo e postato questa volta su Facebook e Instagram, ma non su Twitter e neppur su LinkedIn, ha totalizzato come era prevedibile più interazioni di quelle con il tycoon visionario di Tesla e StarLink: ben 225.512 le reaction della pagina Facebook e complessivamente altre 169.606 dall’account Instagram.

Poi, giusto l’altro giorno, è stata la volta della foto ricordo con Samantha Cristoforetti, la prima donna europea a diventare Comandante della Stazione Spaziale Internazionale dopo aver sostituito dallo scorso settembre, le coincidenze a volte sono tutto per spiegare le nostre esistenze, l’astronauta russo Oleg Artemyev.

Così, la foto di Giorgia con AstroSamantha ha ottenuto 37.900 like su Instagram e poco meno di 1.000 dal profilo LinkedIn. Però, qui non ci interessa tanto metter ordine nel pallottoliere del like e delle interazioni, che ha comunque una sua valenza ci mancherebbe, quanto, invece, far emergere come con l’inizio dell’esperienza alla guida del Paese sia vorticosamente cresciuta la dimensione della celebrità di Giorgia Meloni.

John Street, professore emerito all’Università dell’East Anglia, ha codificato vent’anni or sono i caratteri della celebrity politics distinguendone due macro categorie di celebrità politiche. Nella prima, in particolare, è lecito inserire il nostro Presidente del Consiglio così come i tanti politici che “utilizzano il linguaggio e i canoni comunicativi dello star system e della cultura popolare al fine di costruire il consenso”. Il leader si trasforma in celebrità, come ricorda Donatella Campus che insegna all’Università di Bergamo, quando riesce “costruire una narrazione politica chiara” è in grado “di richiamare le folle, di comunicare efficacemente all’interno della cultura popolare e, infine, utilizza la celebrità per mobilitare un proprio seguito politico”.

Che queste caratteristiche appartengono alla comunicazione politica di Giorgia Meloni è indubbio e gli esempi da prendere per puntellare la tesi sono molteplici, non ultimi i post con Musk o Cruise, ma anche il video-selfie per fare gli auguri ai maturandi oppure il video-messaggio del 1° maggio “e adesso al lavoro” con il quale la Meloni accompagna i follower dai corridoi alla Sala del Consiglio dei Ministri dove l’attende l’esecutivo al gran completo.

Ma, c’è un ulteriore dato che a mio avviso può essere di aiuto per comprendere la dimensione di celebrity leadership che Meloni sta percorrendo e che in Italia dal 1994 aveva incarnato Silvio Berlusconi, legato alle performance dell’account TikTok. Il video del 1° maggio ha ottenuto 2,1 milioni di visualizzazioni e 11,4 mila commenti, quello per i maturandi 2023 ha superato in poche ore la soglia del milione di view e ha ottenuto oltre 105 mila like. Se poi allarghiamo la finestra temporale dell’osservazione dell’account TikTok del Presidente del Consiglio andando oltre gli insight dei singoli video e guardiamo all’intero periodo dal 25 settembre 2022 a oggi, 22 giugno 2023, emerge una crescita percentuale del fandom del 354%, ovvero in numeri assoluti di 936 mila nuovi follower.

Questo exploit dei follower è fondamentale perché svela, sinteticamente, come la celebrità sia innanzi tutto negli occhi dei fan, di chi guarda e ammira il leader e le sue qualità, di chi è disposto a identificarsi affettivamente con la sua parabola. La crescita di un milione di follower sta a significare che non solo i “fan hanno la possibilità di partecipare al processo di creazione dello status di celebrità”, ma al tempo stesso, di produrre essi stessi contenuti di celebrità diffondendo o intervenendo proprio su quelli del loro leader.

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Domenico Giordano è spin doctor per Arcadia, agenzia di comunicazione di cui è anche amministratore. Collabora con diverse testate giornalistiche sempre sui temi della comunicazione politica e delle analisi degli insight dei social e della rete. È socio dell’Associazione Italiana di Comunicazione Politica. Quest'anno ha pubblicato "La Regina della Rete, le origini del successo digitale di Giorgia Meloni (Graus Edizioni 2023).