“Sì se capiterà lo farò ancora, sono libera di scegliere cosa fare e con chi farlo”. Parla così – in un’intervista a Repubblica – Michelle Pellegrinelli, la studentessa di 21 anni finita al centro delle polemiche per il suo ruolo in una cena di gala alla Gran Guardia in piazza Bra a Verona, in occasione della festa dei 75 anni del Consorzio Zai. Imprenditori, politici, amministratori e sindaco presenti. Il ruolo della ragazza, al lavoro, non era quello di una tipica cameriera, ma di ‘hostess-tavolino’ che con un abito con gonna a cerchio rigido, base d’appoggio per bicchieri e portate, ha salutato gli invitati porgendo loro un calice di benvenuto.
“Non mi sono sentita oggettificata – risponde alle polemiche piovute da ogni parte sul suo ruolo e sulla mercificazione del corpo femminile -, ho solo espresso la mia arte, ho lavorato normalmente. Io sono un’artista. Quanto ho guadagnato? 15’€ l’ora, una cifra elevata rispetto a ciò che si fa nel concreto. Nonostante la preparazione il turno di lavoro è semplice, ho ricevuto gli invitati e servito bicchieri porgendo loro i calici. Non c’è nulla di cui indignarsi, i problemi sulla mercificazione sono altri e non mi sono sentita sfruttata”.
Michelle Pellegrinelli, che studia lingue all’Università di Trento, precisa che alla cerimonia era presente anche un collega di sesso maschile: “Era vestito come n pavone, ma di lui non è stato detto niente. Sono femminista, ma si eccede con il politically correct. Se il ruolo mi verrà riproposto accetterò”.
