Il Ponte sullo Stretto di Messina si farà con buona pace degli ambientalisti che hanno già annunciato proteste e ricorsi. Il via libera arriva dal Cipess, il comitato interministeriale, che ha approvato il progetto definitivo (da circa 14 miliardi di euro), il primo venne presentato alla fine degli anni Sessanta, “che comprende una articolata documentazione presentata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Soddisfazione da parte del ministro Matteo Salvini che parla di “giornata storica”, annunciando l’apertura dei cantieri tra settembre e ottobre 2025 con “l’obiettivo dell’attraversamento tra il 2032 e il 2033”.
Alla riunione del comitato interministeriale ha partecipato anche la premier Giorgia Meloni che ha definito il Ponte sullo Stretto un’opera “frutto di un lungo processo progettuale e normativo che questo governo ha scelto di riavviare ufficialmente nel 2023, dopo la sospensione decisa dal governo Monti nel 2012. Di questo ringrazio il ministro Salvini per il coraggio e la determinazione”. Meloni ha definito l’opera “tanto imponente quanto all’avanguardia dal punto di vista tecnico e ingegneristico”. “Una infrastruttura dai tanti primati, a partire da quello che lo renderà il ponte sospeso a campata unica più lungo del mondo (3.6 km, ndr)” sottolinea la premier che spiega come il progetto “non si limita alla costruzione del ponte in senso stretto. Sono previsti infatti oltre 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari per connettere l’infrastruttura” e per rendere l’Italia “più connessa, più competitiva, più coesa”.
Euforico Salvini che, in attesa dell’apertura dei cantieri e dei reclami all’Ue presentati dagli ambientalisti, porta a casa uno dei sui obiettivi principali da ministro. “Questo non è un punto di arrivo ma di partenza che arriva dopo due anni e mezzo di lavoro costante. È un’emozione perché – ricorda- non si è mai arrivati al finanziamento definitivo”. Salvini sostiene che con la costruzione del Ponte ci sarà “una parte di risoluzione dei problemi del Mezzogiorno d’Italia” arrivando a parlare di “120mila unità lavoro l’anno, parlano anche di enorme vantaggio ambientale. È la più grande opera pubblica in occidente in programmazione”.
Il leader della Lega fa sapere che “ci sarà la metropolitana dello stretto, tre fermate sul fronte messinese che collegheranno studenti, pendolari, turisti”. Salvini in vista dei lavori per la realizzazione dell’opera fa riferimento anche ad aziende provenienti da altre regioni d’Italia: “La prima regione per coinvolgimento di aziende sarà la Lombardia. Ma poi imprese venete, romagnole, laziali. Guardando invece alla formazione professionale, interesserà prevalentemente Sicilia e Calabria, tra le regioni col più alto tasso di disoccupazione giovanile. Oggi un ingegnere che si laurea in Sicilia o Calabria può scegliere, ahimè, dove emigrare. Oggi stiamo investendo in Sicilia e Calabria più del doppio di quanto sta costando il ponte, investimenti sulle infrastrutture idriche”.
Ponte sullo Stretto di Messina: il progetto
La lunghezza del Ponte sullo Stretto sarà di 3.666 metri mentre la larghezza raggiungerà i 60,4 metri. Due torri, alte 399 metri l’una, saranno posizionate sulla costa calabra e su quella siciliana. Le grandi navi avranno a disposizione un canale navigabile, la cui altezza sarà di 72 metri. I primi lavori riguarderanno la viabilità e le opere che permetteranno di minimizzare, fin dall’inizio delle attività, ogni impatto dei cantieri sul territorio che sarà preparato ad ospitare i cantieri del ponte. Poi saranno avviati i primi lavori relativi alle Opere anticipate e contestualmente sarà avviata la progettazione esecutiva in parallelo per tutte e tre le fasi progettuali previste: collegamenti stradali e ferroviari, avvio lavori previsto maggio 2026; gallerie, svincoli e le tre nuove stazioni ferroviarie, avvio lavori previsto settembre 2026; opera di attraversamento, torri, blocchi ancoraggio, sistema di sospensione, impalcato sospeso, centro direzionale con avvio lavori previsto marzo 2027. Il completamento lavori è previsto per il 2032. Per quanto riguarda il trasporto autostradale e ferroviario, Reggio Calabria e Messina saranno collegate grazie a 6 corsie.
La capacità stradale massima del Ponte sarà di 6 mila veicoli l’ora mentre la capacità ferroviaria massima sarà di 200 treni al giorno. Nel progetto Ponte sono inclusi 40 chilometri di collegamenti stradali e ferroviari. La Legge di Bilancio del 2024 ha stanziato infatti 13,5 miliardi di euro per l’opera. E ancora: un impatto di oltre 23 miliardi sul Pil italiano. Nel primo anno di cantiere verranno coinvolti 10mila nuovi occupati mentre le unità lavorative attivate saranno 120mila. Ben 253 le imprese coinvolte, per la maggior parte lombarde ma anche venete e piemontesi. A guidare il consorzio sarà un’azienda italiana, il consorzio Eurolink, guidato dal Gruppo Webuild.
