Virus cinese, i morti salgono a 41: isolati 56 milioni di cinesi. Rientra caso sospetto a Napoli

Il bilancio delle vittime del coronavirus è arrivato a 41. La National Health Commission ha riportato un aumento del numero di persone infette a 1.287 con 41 morti. L’ultimo conteggio proviene da 29 province e città di tutta la Cina e comprende 237 pazienti in gravi condizioni. Tutti i 41 decessi sono stati in Cina, di cui 39 nella provincia di Hubei, epicentro dell’epidemia, e uno ciascuno nelle province di Hebei e Heilongjiang.

Oltre 36 milioni di persone sono bloccate, mentre dopo i 3 casi accertati in Francia, anche l’Australia ha confermato il suo primo caso.

ISOLATI 56 MILIONI DI CINESI – La Cina ha allargato il suo cordone sanitario su più città, limitando i movimenti a 56 milioni di persone , mentre è partita la cosa a costruire un ospedale prefabbricato da 1.000 posti letto per le vittime. Lo riporta Al Jazeera.

Il numero di casi confermati di coronavirus in tutta la Cina è salito bruscamente a 1.287, con almeno 41 decessi segnalati sabato mattina. Almeno cinque casi sono stati segnalati anche a Hong Kong, due a Macao e tre a Taiwan. In tutto il mondo, ci sono un totale di 1.321 infezioni coronavirus, con casi riportati anche in Giappone , Thailandia, Corea del Sud, Stati Uniti, Australia, Francia, Malesia, Singapore, Nepal e Vietnam.

RIENTRA CASO SOSPETTO A NAPOLI – Un nuovo presunto caso di coronavirus era stato registrato nella serata di venerdì a Napoli. Una donna di 63 anni originaria dello Sri Lanka era giunta all’ospedale Cotugno con febbre alta e problemi respiratori, sintomi del virus cinese. La paziente era stata posta in isolamento ed erano stati predisposti accertamenti per chiarire se fosse stata colpita dal coronavirus di Wuhan o un’altra malattia con sintomi simili.

La 63enne era tornata la scorsa settimana dal suo paese d’origine e martedì aveva iniziato a manifestare i primi sintomi. I familiari hanno contattato il 118 dopo tre giorni di febbre alta. I medici, dopo aver constatato le condizioni della donna, compatibili col virus cinese, avevano contattato il Cotugno per provvedere al trattamento medico necessario.

Il ministero della Salute è intervenuto questa mattina sulla vicenda spiegando che “anche il caso dell’ospedale Cotugno di Napoli non è coronavirus, ma una semplice influenza”. Sono così tre gli episodi di sospetta infezione dada 2019-nCov, dopo quelli di Bari e di Parma, rivelatisi falsi allarmi.